Groppetti ha impiegato dieci anni di intenso lavoro e studio per giungere alla pubblicazione di 1.776 pagine.
Novara, 28 marzo 2020
Una impresa titanica, che si è conclusa dopo dieci anni di lavoro e studio: per Interlinea è uscita la Storia d’Italia di Francesco Guicciardini curata da un professore novarese, Claudio Groppetti.
Fresca di stampa la versione del capolavoro dello storico fiorentino nella lingua italiana di oggi (1.776 pagine, 70 euro).
Nato a Romentino nel 1933, già docente e preside nelle scuole di Romagnano, Novara, Romentino e di altri istituti del Novarese, Groppetti (che vive a Cavaglio d’Agogna) è alla sua terza opera nel segno del Guicciardini: per l’editore Carello sono usciti i Ricordi e Carlo VIII conquista il Regno di Napoli, primo libro tradotto della Storia d’Italia, mentre con Interlinea ha già pubblicato l’antologia Storia d’Italia: la Novara rinascimentale.
La traduzione si è conclusa il 20 novembre 2017 alle ore 18, dopo aver consumato due penne stilografiche: migliaia di pagine vergate a mano, trascritte al computer con l’aiuto del nipote Jacopo che, «decifrando alla perfezione la mia calligrafia, mi ha anche fornito qualche suggerimento per intervenire sul testo».
Oltre all’aiuto del nipote Groppetti ricorda il lavoro di revisione della moglie Graziella che si è attuato in almeno dieci dei venti libri dell’opera. Ora la traduzione di Groppetti permette di avvicinarsi al capolavoro del Gucciardini con minori difficoltà, rendendo anche la lettura più piacevole.
Una lingua più moderna, tanti capitoli a spezzare il ritmo e periodi più corti, senza tradire la peculiarità del dettato, regalano un nuovo respiro all’opera del Guicciardini che offre uno straordinario spaccato su un pezzo relativamente breve della storia d’Italia: i fatti narrati dallo scrittore e politico fiorentino, che svolse incarichi diplomatici di rilievo, si snodano tra il 1492 (morte di Lorenzo de’ Medici) e il 1534 (morte del papa Clemente VII). E Gucciardini ne è stato testimone oculare sul campo.
Come tutte le trasposizioni linguistiche essa serve per coloro che per vari motivi non sono in grado di leggere correntemente e capire il testo originale del Guicciardini, ottenendo così grazie ad essa una migliore e tranquilla lettura della Storia d’Italia. È per questo che il Guicciardini è più famoso nella cultura mondiale che nella nostra.
I lettori dei vari Paesi oggi leggono la Storia d’Italia in una traduzione moderna, mentre noi siamo obbligati a leggerla nel testo del Cinquecento. Basti pensare che nella stesura manoscritta del Guicciardini e del suo segretario Orazio da Fermo ogni libro si snoda ininterrottamente dall’inizio alla fine, senza la divisione in capitoli e paragrafi. Il lavoro dei curatori negli ultimi due secoli è stato notevole e ha migliorato la lettura della Storia».
In merito a Novara, Groppetti scrive in appendice: “Nel 1500 Novara era una piccola città di poco più di 6.000 abitanti e grande quanto l'attuale centro storico della città. Basti pensare che il castello sforzesco attualmente al centro delle abitazioni, allora era al di fuori delle mura. Tuttavia Novara è presente nella Storia dal II al XIX Libro ed è una delle città italiane minori più citate dal Guicciardini in quanto punto strategico per il ducato di Milano, essendo città di confine a ridosso del Piemonte francofilo e poi della Francia.
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