Il primo Re d'Italia nacque a Torino il 14 marzo 1820 e fu protagonista diretto del risorgimento italiano che portò all'Unità d'Italia.

Nonostante questo tragico momento che stiamo vivendo e che ha colpito la nostra amata Patria a causa dell’epidemia del “Corona virus Covid – 19” non si può dimenticare che oggi sabato 14 marzo 2020 ricorre il 200° anniversario della nascita di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d’Italia e protagonista del risorgimento italiano che riuscì a riunire l’Italia dopo 1385 anni dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C..
Vittorio Emanuele II nacque il 14 marzo 1820 dal matrimonio tra Re Carlo Alberto e Maria Teresa d’Asburgo - Lorena e gli venne attribuito il titolo di Duca di Savoia. All’età di vent’anni sposò Maria Adelaide di Lorena che era la figlia del vicerè del Regno Lombardo-Veneto, l’arciduca Ranieri. All’indomani della sconfitta subita a Novara il 23 marzo 1849 per mano Austriaca, il padre abdicò in suo favore consentendogli di salire al trono e negoziare l’armistizio di Vignale con il Maresciallo Radetzsky.
Nel 1850, grazie al prezioso supporto di Massimo D’Azeglio che ricopriva l’incarico di Presidente del Consiglio, decise di opporsi all’approvazione delle Leggi “Siccardi” che si prefiggevano di ridurre una serie di privilegi ecclesiastici.
Due anni più tardi insieme al neo Presidente del Consiglio, Camillo Benso Conte di Cavour, trovando un accordo con Napoleone III, iniziò a pianificare la guerra contro l’Austria.
Il desiderio di scacciare il nemico invasore si faceva sempre più vivo ed incalzante e la Seconda Guerra d’Indipendenza del 1859 portò il 2 settembre dello stesso anno a Bologna alla proclamazione della dittatura di Vittorio Emanuele.
Il 7 settembre invece la Romagna decise di annettersi al Regno di Sardegna, mentre il 29 settembre la Toscana decise di introdurre il sistema monetario decimale come quello utilizzato dai Piemontesi; lo stesso avvenne il 1 ottobre in Emilia.
Questi importanti segnali erano la testimonianza del fervore che aleggiava nei vari Stati pre-unitari.

Fu il preludio all’unificazione dell’Italia: il 18 febbraio 1861 presso Palazzo Carignano di Torino avvenne l’inaugurazione del primo Parlamento Italiano che proprio il 17 marzo 1861 proclamò Vittorio Emanuele II Re d’Italia.
Nel 1866, alleandosi con i prussiani, combatté la Terza Guerra d’Indipendenza contro l’Austria. Dopo la Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870, con il plebiscito del 2 ottobre 1870, venne annessa Roma che diventò la Capitale del Regno nel 1871. In precedenza era già stata trasferita da Torino a Firenze. Il Primo Re d’Italia scomparve il 9 gennaio 1878 a 57 anni.
La Città di Novara, già protagonista di primo piano del Risorgimento nel 1849, offrì il proprio contributo anche nel 1866 durante la Terza Guerra d’Indipendenza. Infatti tra il 24 e il 27 maggio 1866 si arruolarono, come volontari al fianco del Generale Giuseppe Garibaldi, 79 giovani novaresi di età compresa tra i 17 e i 33 anni.
Dopo aver eseguito molte ricerche storiche posso affermare con grande orgoglio che il mio trisnonno Geom. Antonio Poggi, nato il 2 aprile del 1846, si arruolò il 26 maggio 1866, a soli venti anni, nel 4° reggimento del Corpo Volontari Italiani per combattere la Terza Guerra d’Indipendenza contro l’esercito austriaco. Si diresse con gli altri giovani concittadini a Varese per combattere nelle milizie garibaldine. Negli anni successivi, durante i raduni dei reduci e le feste patriottiche era solito esibire con grande onore le tre medaglie conquistate sul campo quale il miglior esempio dell’impegno e del coraggio profuso per contribuire alla redenzione dell’amata Patria.
L’articolo sottostante del giornale politico amministrativo “La Vedetta” del 23 giugno 1866 riporta l’elenco dei valorosi giovani di Novara che si arruolarono per combattere nel 1866.
Dobbiamo sempre ricordare e non dimenticare il nostro Padre della Patria Re Vittorio Emanuele II e i nostri numerosissimi antenati che motivati dall’amor di Patria, con grande eroismo e spirito di abnegazione, hanno permesso l’unificazione dell’Italia sconfiggendo le dominazioni straniere.
E come si diceva in codice durante il periodo risorgimentale: “Viva V.E.R.D.I.”: Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia” e viva l’Italia, sempre! Onore e gloria ai nostri patrioti di tutti i tempi!
Copyright testo e fotografie Antonio Poggi Steffanina