Ex sottufficiale dell’esercito condannato per inviti sessuali e minacce.

Un ex sottufficiale dell’esercito non ha potuto coronare il suo desiderio di diventare diacono a causa di una vecchia condanna per minacce a ragazze che lo avevano respinto.
Nel 2009 l’uomo, di servizio presso la caserma “Clementi” di Ascoli Piceno, sede di un reparto di addestramento, svariate volte aveva rivolto pesanti complimenti nei confronti di cinque volontarie, chiedendo loro di avere rapporti sessuali con lui e dopo il loro rifiuto , minacciandole di dar loro problemi.
A causa del suo atteggiamento era stato rinviato a giudizio per minaccia ad inferiore e ingiuria. Era stato assolto in primo grado, ma la Corte militare d’appello lo aveva invece condannato a sette mesi di reclusione militare (pena sospesa) per il solo reato di minaccia nei confronti di due delle cinque volontarie.
Trasferitosi nel Biellese, aveva iniziato ad imboccare la strada del diaconato, ma alcune lettere inviate ai superiori da parte di persone che avevano letto su Internet i fatti accaduti nel passato e la sua condanna, hanno fatto sì che gli venisse chiesto di rinunciare al suo progetto.
Forse per bizzarria del caso o forse per insano contesto, i fatti a suo tempo accaduti si sono realizzati svolti nello stesso reparto e nella stessa caserma dove prestava servizio il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, accusato e poi condannato all’ergastolo per aver ucciso con 35 coltellate la moglie Melania Re.
Poiché non sono solo questi i due protagonisti di episodi poco edificanti avvenuti in quella caserma viene da pensare che quel Reggimento sia stato un ricettacolo di uomini con pulsioni decisamente pericolose.
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