Violenta lite in strada.

Nella giornata di martedì 26 marzo 2019 gli operatori della Squadra Volanti intervenivano in baluardo Partigiani a seguito di una richiesta d’intervento pervenuta alla Sala Operativa, ove veniva segnalata una violenta lite su strada che vedeva coinvolti un uomo ed una donna.
Arrivati sul posto gli operatori intervenuti notavano una donna in stato di shock la quale vistosamente perdeva sostanza ematica sia dal naso che dal labbro, oltre ad altri segni di percosse all’altezza dello zigomo sinistro. Accanto ad essa era presente un uomo, che confessava di essere stato l’autore delle violenze nei confronti della donna.
Dagli accertamenti eseguiti sul posto emergeva che i due soggetti coinvolti, quarantenni ucraini regolari sul territorio nazionale, erano coniugi in fase di separazione. L’uomo era già stato denunciato dalla moglie per pregressi episodi di violenza e per atti persecutori posti in essere durante il periodo di convivenza. In quella giornata i due si erano incontrati a seguito delle continue insistenze dell’uomo per ricucire i rapporti con la moglie e, a fronte dell’ennesimo rifiuto della donna, iniziava una furibonda lite a seguito della quale l’uomo iniziava a colpire la donna con calci e pugni.
Pertanto gli operatori traevano in arresto l’ucraino per i reati di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Lo stesso veniva condotto presso la locale casa circondariale ove è rimasto in custodia cautelare a seguito della convalida della misura.
Nella medesima giornata, verso le ore 22.00, veniva segnalata alla Sala Operativa una rapina in corso ai danni di una coppia in via Rosmini. Pertanto venivano inviati sul posto gli equipaggi del reparto Volanti per impedire il fatto.
L’equipaggio giunto immediatamente nei pressi di via Custodi, notava due giovani che camminavano a passo veloce, i quali, alla vista della Polizia si allontanavano precipitosamente. In particolare uno di loro tentava di allontanarsi nuovamente verso via Rosmini mentre l’altro tentava la fuga verso via Buonarroti.
Ritenendo che i due soggetti potessero essere gli autori della rapina, immediatamente un Agente riusciva a bloccarne uno, mentre il secondo operatore, sceso dall’auto, inseguiva a piedi l’altro rincorrendolo fino a raggiungerlo nelle zone del Parco Allea, dove, insieme all’altro equipaggio della Volante, veniva bloccato definitivamente.
Dagli accertamenti effettuati emergeva che i due ragazzi, ventenni della provincia novarese, avevano avvicinato un uomo ed una donna, li avevano costretti ad entrare in un portone e li avevano poi minacciati con una pistola (che poi si scoprirà essere stata un’arma giocattolo). Le vittime erano riuscite a scappare ed ad avvertire la Polizia.
Uno dei due giovani fermati da subito collaborava con gli operanti riferendo di aver lasciato cadere l’arma durante la fuga; infatti a pochi metri di distanza veniva rinvenuto un revolver cromato, fedele riproduzione di una “Smith & wesson”, con canna libera e priva di tappo di sicurezza.
A seguito degli accertamenti di rito condotti dagli operatori, venivano rinvenuti tra due auto parcheggiate un cappellino di colore bianco e nero, una t-shirt manica lunga colore grigio ed un coltello a serramanico con lama spezzata ed impugnatura in legno colore marrone, che i rei avevano gettato nella fuga.
Inoltre le indagini effettuate nell’immediatezza consentivano di risalire ad un’autovettura in uso ai due soggetti, marca Fiat modello Punto targata EV555FY, parcheggiata in Via Merula, sulla quale si rinvenivano un passamontagna di colore nero ed un coltello a serrramanico marca Stanley con impugnatura di colore nero, debitamente sottoposti a sequestro.
I due soggetti sono stati arrestati e condotti presso la locale casa circondariale, dove la misura è stata convalidata e gli autori del gesto sono stati sottoposti all’obbligo di dimora presso il comune di residenza.
Copyright Dr.ssa Sara Palermo Capo di Gabinetto Questura di Novara