Il marito indagato per omicidio.
I Carabinieri di Settimo Torinese , a seguito di quanto trasmesso nella trasmissione “Chi l’ha visto” , hanno iniziato ad indagare, con l’aiuto dei cani molecolari del Sis, la sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei Carabinieri di Torino, sulla scomparsa – 17 anni fa – di Samira Sbiaa, la marocchina sparita nel 2002.
Durante l’indagine si è scoperta la presenza, nel giardino della casa dove la giovane abitava col marito Salvatore Caruso di 68 anni, ex guardia giurata, di alcuni frammenti ossei, anche se non si ha ancora la certezza che si tratti di reperti umani. Nella fossa sono stati trovati piatti e stoviglie varie oltre ad una scarpa da donna.
La cautela è d’obbligo naturalmente, e il Procuratore capo Giuseppe Ferrando, ha dato mandato al laboratorio di Orbassano (TO) di procedere con l’esame del DNA sui frammenti di ossa ritrovati.
Qualora l’esame confermasse che si tratta di ossa umane, verranno sottoposti all’esame del DNA anche il fratello di Samira, che vive in Francia e la sorella che vive in Marocco, per gli opportuni confronti.
Il marito ha dichiarato di non sapere nulla di quei resti, ma per ora resta indagato per omicidio.
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