Individuato e condannato il capo della banda: l’aronese Aldo Bosina
Esattamente un anno fa si era sviluppato un grosso incendio a Milano in via Chiasserini che ha portato gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, a scoprire un legame criminale per lo stoccaggio e il traffico illecito di rifiuti in diverse regioni, Piemonte compreso.
I rifiuti urbani non riciclabili invece di essere trattati per la termovalorizzazione o il conferimento in discarica finivano in capannoni abbandonati, uno dei quali gestito dal piemontese Aldo Bosina ,55 anni di Arona - persona che era anche a capo del sistema coadiuvato da una sua collaboratrice, un altro imprenditore e un broker dell’immondizia.. Ogni tonnellata di rifiuti fruttava ben150 euro e basta pensare a quanti rifiuti provoca una città per fare il conto dell’enorme guadagno della cosca.
Tutti i criminali sono stati condannati , proprio in questi giorni da 2 ai 6 anni e 8 mesi, con una sentenza positivamente e insolitamente veloce.
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