Per quello che viene chiamato “delitto di scisma”
La Rivista Diocesana Novarese ha reso pubblica la "scomunica latae sententiae" di Don Marco Pizzocchi per la sua adesione a un movimento scismatico.
Quando , nel 2008 , don Marco Pizzocchi, parroco di Nibbiola e di Garbagna Novarese, era stato rimosso dall'incarico perché si era rifiutato di interrompere la sua celebrazione della messa nella "liturgia tridentina", in lingua latina, era finito sotto i riflettori dell'opinione pubblica.
Nel 2007 Papa Benedetto XVI aveva concesso la possibilità per i sacerdoti di celebrare la messa in latino con un documento poi abrogato da Papa Francesco. Su questo punto si consumò una prima rottura con l'allora vescovo Renato Corti e con la Chiesa cattolica.
Il provvedimento di scomunica di questi giorni però è diverso: è stato emesso ad agosto dal Vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla sulla scorta delle indicazioni della Congregazione per la Dottrina della Fede per l’avvicinamento del Don a una congregazione scismatica del Milanese.
Il religioso, anche sui social network, sembra abbia più volte rinnegato la sua appartenenza alla Chiesa, o meglio, alla Chiesa uscita dal Concilio Vaticano II.
Per lui tutto ciò che è avvenuto dopo il pontificato di Papa Pio XII rappresenterebbe un percorso storico e dottrinale da rinnegare totalmente. Addirittura, sembra che nelle messe celebrate in questo periodo a casa sua o in altre località del Pavese, don Pizzocchi abbia fatto riferimento all'esistenza di una "sede pontificia vacante".
Il provvedimento di scomunica è stato emesso dopo che il Vescovo Brambilla aveva chiesto al religioso di esprimere il suo pentimento e di rientrare nei ranghi della Chiesa, ma Don Pizzocchi non ha mai risposto alle lettere di Brambilla
A questo punto da Roma il verdetto è stato chiaro: ravvisando nel comportamento di don Pizzocchi gli estremi per il "delitto di scisma"
Comunque , la censura nei confronti del religioso non è di per sé definitiva. Don Pizzocchi ha infatti ancora la possibilità di presentare ricorso, di chiedere al Papa la dispensa dagli obblighi sacerdotali, o di ritrattare le sue posizioni, chiedendo formalmente perdono alla Chiesa cattolica e chiedendo di rientrare nei suoi ranghi.
Lo farà?
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