Specialisti nei colpi alle banche, sono stati arrestati e hanno così terminato la loro “carriera”
Una banda composta da tre abitanti di Gugliano (Napoli) Pasquale Palma, 50enne con precedenti per truffa e ritenuto il capo della banda, Vincenzo Legorano, 53enne con precedenti specifici, e Giuseppe Maisto, cinquantadue anni, con base a Novara, da 10 anni prendeva di mira e metteva in atto rapine alle Banche con una metodologia ben collaudata.
Uno restava fuori dall’Istituto per fare il palo e gli altri entravano, arraffavano i soldi , chiudevano negli uffici o nei bagni i dipendenti e i clienti e si davano alla fuga. Oppure attraverso varchi che creavano rompendo vetri o segando sbarre entravano nei caveau per prendere le cassette di sicurezza e poi scappavano su una Fiat Uno rubata.
Questo “lavoro” è stato compiuto alla Bpm di piazzale Accursio e alla Banca popolare di Sondrio di via Lessona, a Novara , alla Banca Montepaschi di Siena di Cesano Boscone e ad una filiale della banca popolare di Milano a Milano.
Tutto pianificato, tutto perfetto, nessun indizio….ma i componenti della banda non si sono resi conto che parlare al cellulare delle imprese compiute non era proprio il modo migliore per non essere identificati e infatti così è stato.
Maria Cristina Ria, è il procuratore che ha indagato su di loro e che, insieme agli agenti della Squadra Mobile di Milano li ha scovati facendo analizzare le utenze telefoniche che sono state cristallizzate nella zona delle due rapine di Novara in un orario corrispondente e trovando dei cellulari usati per comunicare soltanto tra due numeri e soltanto per pochi giorni.
Le analisi sono quindi continuate sulle sim finchè non ne è stata trovata una intestata a un uomo di Giugliano, (Napoli) . A questo punto è stata fatta una ricerca negli archivi tutti i cittadini di Giugliano con precedenti simili e che potessero avere un qualche domicilio al Nord Italia (evidentemente necessario come base logistica per i colpi) e finalmente da un controllo della Polstrada di Novara è saltato fuori il nome di Palma a cui risultava un contratto di affitto di una casa a Novara.
Da qui alle intercettazioni telefoniche il passo è stato brevissimo e ha permesso agli agenti di ascoltare le conversazioni tra i membri della banda, tutte incentrate sui “colpi” messi a segno, con dovizia di particolari. In questo modo i malviventi hanno firmato la loro condanna che li ha portati ad essere arrestati dalla polizia in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere - firmata dal Gip Teresa De Pascale - per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla rapina di banche. .
La pacchia per loro è finita.
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