Diventeranno strettamente obbligatorie da aprile 2021
Secondo Papa Bergoglio è necessario ogni tanto cambiare le traduzioni: sia della Scrittura che delle preghiere più tradizionali. Questo perché il passare del tempo crea sensibilità nuove che richiedono parole nuove.
Ed ecco quindi che dal 29 novembre la messa avrà le preghiere con nuove parole.
Per il momento è ancora possibile usare anche la vecchia formula ma , il cardinale presidente Gualtiero Bassetti che ha promulgato il libro l’8 settembre 2019 afferma che si tratta solo di un “passaggio” che terminerà il 4 aprile del 2021 quando diventerà obbligatorio utilizzare il nuovo Messale.
La maggior parte delle variazioni riguarda le formule proprie del sacerdote, ma anche i fedeli dovranno abituarsi alle nuove modifiche: nei riti di introduzione il verbo sarà al plurale, cioè «siano». Non si sentirà più «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi», ma «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi».
Anche l’atto penitenziale è soggetto a un cambiamento: accanto al vocabolo «fratelli» ci sarà «sorelle»
Inoltre il nuovo messale privilegerà le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» sull’italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà».
Al Gloria , la frase «uomini di buona volontà viene sostituita con «agli uomini, amati dal Signore».
La preghiera che precede la comunione, da «offrendosi liberamente alla sua passione» diventa «consegnandosi volontariamente alla passione” e con «tutto l’ordine sacerdotale» diventa con «i presbiteri e i diaconi», al posto di «Prese il calice del vino e di nuovo rese grazie» c'è «Prese il calice colmo del frutto della vite”
.Inoltre il sacerdote non dirà più “santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito» ma «santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito». E appena prima della comunione, «purificami da ogni peccato» diventerà «dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro»; al momento di mostrare all’assemblea il pane e il vino consacrati, dirà: «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello», invece di “alla cena del Signore”
Cambia anche il Padre Nostro: la frase “ non indurci in tentazione' si trasforma in 'non abbandonarci alla tentazione' e al “come noi li rimettiamo ai nostri debitori' si trasforma in “come anche noi li rimettiamo'.
Infine nei riti di conclusione non verrà più detto “andate in pace” ma è prevista la formula «andate e annunciate il Vangelo del Signore”
Riusciremo ad abituarci? I più giovani sicuramente sì, mentre per gli anziani sarà più difficile e il rischio potrebbe essere quello che non dicano più le preghiere ad alta voce, ma non importa, l'importante è pregare.
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