A Cerano il giudice prosegue verso l’accusa formale
Aveva chiesto il patteggiamento Ossama Ghafir dopo che era stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento al terrorismo, il 19enne residente a Cerano che si esaltava – come confessa Giuseppe Frittitta, camionista palermitano di 25 anni che aveva conosciuto Ghafir su Facebook ed era stato iniziato alla radicalizzazione dall’accusato – soprattutto in particolati occasioni come davanti ai video di un tizio con la barba che dichiarava che i veri mujahidin erano quelli di Daesh perché erano l’unica setta salvata che avrebbe avuto accesso al Paradiso. Inoltre Ossama sentiva le bombe che cadevano su di lui e si emozionava e si eccitava.
Nella ricostruzione dei fatti fornite dal camionista italiano che ha collaborato con gli inquirenti, pare che i due volessero farsi esplodere e parlassero spesso di martirio e che fossero in contatto con fondamentalisti islamici che vivono in Italia e all’estero.
Ecco perché il patteggiamento è stato negato: le armi e il materiale di propaganda trovati in casa del Ghafir sono elementi concreti per accusarlo formalmente di induzione al terrorismo.
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