Ad Arona l’ennesimo caso
Purtroppo non è insolito che i medici e gli infermieri vengano assaliti con urla, offese, insulti, minacce in ospedale o in studio, da pazienti …..poco pazienti!
Ad esempio l’89,6% degli infermieri è stato vittima di violenza fisica/verbale/telefonica o di molestie sessuali da parte dell’utenza sui luoghi di lavoro.
Il dato allarmante lo ha elaborato il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Tor Vergata di Roma e mette in evidenza la necessità assoluta di un intervento che blocchi il fenomeno sempre più diffuso delle aggressioni.
Ultimo, ma solo in ordine di tempo e dal momento in cui scriviamo potrebbero accaderne altri, un episodio che ha visto protagonista una dottoressa in servizio di Continuità assistenziale (l’ex guardia medica) ad Arona che è stata aggredita verbalmente da un paziente ed è stata quindi costretta a barricarsi in ambulatorio e chiamare la Polizia.
Cosa provocano gli episodi di violenza? Lo studio evidenzia che nel 41,8% dei casi scatta la difficoltà/calo di concentrazione, nel 16,9% paura e nella stessa percentuale rabbia. Inoltre nel 18,9% dei casi chi è stato soggetto a violenza delega le proprie attività verso l’utente a un altro collega e nel 5,5% dei casi si arriva anche a soffrire di un comportamento di esclusione tale da compromettere l’esecuzione delle proprie attività.
L’Ordine dei Medici di Novara , nella persona del presidente, Federico D’Andrea dopo essere venuto a conoscenza del fatto, è intervenuto chiedendo condizioni di maggiore sicurezza per i medici che operano al servizio di Continuità assistenziale.
Inoltre, è un fatto oggettivo che il servizio abbia ormai ha perso il suo ruolo istituzionale di organo che deve intervenire in casi di “urgenza indifferibile” per diventare una sorta di ambulatorio al quale in molti si rivolgono in modo inappropriato o, peggio, un rifugio dove i senza tetto passano la notte…
Riteniamo quindi opportuno segnalare che la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, assieme alla FnomCeo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, offrono gratis ai loro iscritti corsi FAD (formazione a distanza) specifici che si basano su interventi di comunicazione verbale e non, con l’obiettivo di diminuire tensione e aggressività nella relazione interpersonale..
L’accessibilità al corso per infermieri e medici è prevista accedendo ai corsi dai rispettivi portali istituzionali.
Il progetto si chiama “C.A.R.E. (Consapevolezza, Ascolto, Riconoscimento, Empatia) – Prevenire, riconoscere, disinnescare l’aggressività e la violenza contro gli operatori della salute” ed è composto di 12 sezioni; per ogni sezione sono previste alcune attività obbligatorie: uno o più video relativi ad argomenti specifici; la consultazione dei testi dei video; un questionario di valutazione ECM con domande a risposta multipla che sondano le conoscenze acquisite.
Il responsabile-realizzatore dei corsi è il Prof. Massimo Picozzi, psichiatra, criminologo e scrittore, docente per la Polizia di Stato e per l'Arma dei Carabinieri, responsabile del laboratorio di "Comunicazione non verbale e gestione dei conflitti" presso lo IULM di Milano.
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