Alla luce delle risultanze, la Squadra Mobile deferiva all’ A.G. il sanitario.
Nella serata del 10 marzo u.s. gli Agenti della Squadra Volante intervenivano presso i locali della Guardia Medica, ubicata in Viale Roma, a seguito di segnalazione di una lite in corso.
Al loro arrivo S.B., medico in servizio presso la citata struttura sanitaria, si presentava sanguinante al volto e riferiva di essere stato colpito da un pugno sferrato da P.A., cittadino domenicano.
Quest’ultimo chiedeva agli operatori di polizia di poter essere sentito in altro luogo, dunque veniva accompagnato in Questura, mentre due delle quattro donne che si trovavano con lui rendevano dichiarazioni agli altri Agenti presenti sul posto.
Dagli accertamenti svolti emergeva che P.A. si era recato presso la Guardia Medica per la somministrazione di un’iniezione intramuscolo ma il medico si sarebbe maleducatamente rifiutato, apostrofando il richiedente con frasi offensive. S.B. lo allontanava in malo modo, chiudendo la porta dell’ambulatorio. P.A., nel tentativo di difendersi e di contrastare l’azione di forza di S.B., veniva a contatto con lo stesso.
Veniva riferito inoltre che S.B. avrebbe apostrofato con frasi offensive una delle donne presenti.
La mattina successiva, il sudamericano P.A. insieme a due delle donne presenti all’episodio, sporgeva formale denuncia nei confronti di S.B., allegando referto del pronto soccorso di L.P.S. per contusioni, cagionate in quanto vittima di percosse, dal momento che era intervenuta per tentare di sedare la lite.
Sebbene i poliziotti intervenuti lo avessero invitato a farsi refertare, solo dopo vari giorni S.B. si recava al pronto soccorso e successivamente in Questura, dove presentava denuncia di percosse nei confronti di quattro cittadini sudamericani.
S.B. riferiva che a seguito del diniego di somministrazione delle cure richieste, P.A. gli avrebbe improvvisamente sferrato un pugno al volto, rompendogli gli occhiali che cadevano sul pavimento.
Egli allegava altresì un referto medico con prognosi di 30 gg per riferite percosse.
Al fine di chiarire i fatti, gli Agenti della Squadra Mobile dopo aver acquisito le immagini delle telecamere presenti nei locali della Guardia Medica, accertavano che il medico S.B. in maniera esagitata entrava in contatto fisico con P.A. provocandolo.
Quest’ultimo cercava di guadagnare la porta d’uscita, alzava un braccio per difendersi ed in questo frangente impattava con il volto di S.B..
Le successive immagini mostrano altresì che S.B. si toglieva gli occhiali, li lasciava cadere a terra e gli stessi venivano accidentalmente calpestati da uno dei medici intervenuti a sedare la lite.
Alla luce delle risultanze, la Squadra Mobile deferiva all’ A.G. il sanitario.
Copyright Dott.ssa Sara Palermo, Ufficio Stampa Questura di Novara