Una 30enne di Romagnano di professione baby sitter rubava i gioielli delle famiglie presso cui lavorava.
Il fatto: nel 2018 la giovane aveva deciso di rubare alcune catenine d’oro che si trovavano nelle case presso cui lavorava . Era facile farlo, bastava lasciare che i bambini che le erano affidati si addormentassero e il gioco era facile.
Aveva poi venduto i gioielli in alcuni compro oro, uno a Romagnano e l’altro a Omegna.
Ma ,si sa, il diavolo fa le pentole e non i coperchi e una persona del nucleo familiare vittima del furto guardando su Internet nei compro oro della zona aveva riconosciuto alcune collanine.
Era quindi partita la denuncia ai carabinieri che avevano chiesto al negozio il documento di chi aveva consegnato i beni preziosi ed è saltato fuori che la carta di identità era proprio della baby sitter.
Una prova inconfutabile, e la ragazza non aveva avuto altra scelta che ammettere i furti dando come spiegazione che si trovava in difficoltà economica e dichiarandosi dispnibile a restituire la refurtiva.
Il processo nei giorni scorsi si è concluso con una condanna nonostante la richiesta di assoluzione da parte della difesa
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