L’accusa è di tentato omicidio
Tempo fa, era settembre del 2019, parlammo in un articolo di due coniugi di Castelletto Ticino Umberto Previtali, 52 anni, e la moglie Franca Benzoni, di 40 che erano stati accusati di aver malmenato , con l’aiuto di complici, al punto di quasi ucciderlo un artigiano di Lentate che, secondo loro dopo aver intascato la caparra non aveva portato a termine il lavoro pattuito.
Rivediamo i fatti:
La Benzoni avrebbe attirato l’artigiano nel parcheggio del centro commerciale “Bennet” di Lentate sul Seveso con la scusa di voler concordare con lui un nuovo lavoro, ma quando l’artigiano si è presentato all’incontro oltre alla donna, si è trovato davanti anche il marito, due nordafricani e una donna che lo avrebbero picchiato con un crick e dopo averlo caricato a forza in macchina, trasportato in una zona più appartata nei pressi di un cimitero, picchiandolo di nuovo e lasciandolo agonizzante.
L’uomo era stato ritrovato in stato di semi coscienza vicino al kartodromo di Montano Lucino, nel Comasco: sanguinava e aveva gravi lesioni sul corpo, certificate più tardi dai medici dell’ospedale di San Fermo della Battaglia in 35 giorni di prognosi.
Sembra quindi che la “spedizione punitiva” fosse stata fatta a causa di un presunto tentativo di truffa da parte dell’artigiano, commesso in precedenza nei confronti della Benzoni che si era impegnato a realizzare una parete in legno del valore di 2.700 euro percependo una caparra di 500 euro, poi restituita, e senza mai completarla.
Come logico la Benzoni ha sempre respinto la ricostruzione dell’episodio e ha chiesto il rito abbreviato, (con l’abbreviato si ottiene lo sconto di un terzo della pena) mentre il marito ha chiesto di patteggiare 5 anni
Adesso la decisione passa al giudice.
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