La Polizia Postale comunica che sono in aumento le denunce di chi ha visto il conto prosciugato grazie al “vishing”, sofisticata truffa attuata dal cyber crimine.
Cos’è il vishing? Una truffa, elettronica con l’ausilio della voce umana.
Come funziona?
Il truffatore ruba o clona di notte nei centri di smistamento di Poste italiane una carta di credito in attesa di essere spedita e quindi prima che la stessa giunga al destinatario,
Una volta in possesso della carta, altri componenti della banda , spacciandosi per finti operatori bancari o di società emittenti carte di credito, effettuano le telefonate alle banche o ai destinatari delle carte per comunicare (false) anomalie nella gestione della carta di credito o del conto corrente, e con la parlantina riescono a impadronirsi dei dati personali del titolare della carta e del conto.
Cosa significa “con la parlantina”? Fanno la proposta di attivare “procedure di sicurezza” chiedendo di leggere a voce alta il “codice di conferma” che – guarda caso - proprio in quel momento giunge sul cellulare della vittima in quanto dall’altra parte del telefono i truffatori stanno effettuando la transazione web.
Avuto il “codice di conferma” o prelevano i soldi dal bancomat delle vittime per spostarli su c/c e attivati dagli altri membri della banda , oppure procedono all’acquisto (su piattaforme online) di beni e servizi per migliaia di euro che la vittima scoprirà solo alla ricezione dell’estratto conto.
Ecco perché la Polizia Postale continua senza sosta a invitare gli utenti a non dare mai per telefono, per mail o via social, i nostri dati a sconosciuti specie quando di mezzo ci sono password, pin, codici segreti. E non fidarsi neppure quando al telefono si presentano persone che dicono di essere direttori di banca, agenti della questura, operatori delle aziende distributrici delle stesse carte.
COPYRIGHT DP