Sono riusciti a far slittare il processo a data da destinarsi
Fatta la legge, trovato l’inganno si diceva un tempo, e così è stato.
Qualche anno fa un esposto anonimo fatto nel febbraio 2014, al distaccamento della Polstrada di Arona che raccontava di camionisti costretti con minacce e ricatti a turni massacranti e viaggi anche di venti ore consecutive (invece delle 9 previste), senza riposo e con seri rischi per la loro sicurezza.
Ma non solo, nel testo venivano menzionate anche falsificazioni del numero di ore lavorate e degli strumenti di registrazione (i dischi), per far sembrare tutto regolare, aveva dato corso a delle indagini perché gli agenti avevano intuito chi poteva essere l’autore della segnalazione ed erano quindi arrivati alla Ditta Maifredi Autotrasporti Srl di Castelletto Ticino
Qui avevano trovato nei pc circa 8mila file modificati a riprova che la lettera anonima aveva un suo concreto contenuto.
Di conseguenza erano stati accusati a vario di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione Gigliola Plebani, 62 anni, di Pombia, ritenuta a capo della sedicente organizzazione criminale e di fatto proprietaria delle società coinvolte, il figlio Maurizio Maifredi, 35 anni, castellettese, specializzato nella pulitura dei dischi e nella cancellazione di tutte le tracce relative alle violazioni di legge, e Massimo Ghidoni, 61 anni, di Novara, considerato il braccio esecutivo degli altri due, tanto da essere nominato amministratore unico della cooperativa che sarebbe stata utilizzata per reclutare gli autisti, che lui stesso avrebbe gestito.
Nei giorni scorsi il processo in corso presso il Tribuale di Novara è slittato e aggiornato dal giudice a data da destinarsi ,per un “giochetto” legale messo in atto dagli accusati: la ditta novarese avrebbe continuato a cambiare avvocato, allungando così i tempi del processo per gli autisti.
Un trucco che non potrà comunque essere portato avanti a lungo e, prima o poi, giustizia sarà fatta
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