Come fare per aprire un negozio
Novara 24 novembre 2019
Mollo tutto e mi metto in proprio: tanti lo hanno pensato, ma non fatto e tanti invece lo stanno pensando…..Allora ecco che rivolgendoci a chi ha deciso di mettersi in proprio e aprire un’ attività commerciale fisica , riteniamo utile segnalare che ci sono alcune cose importanti da sapere.
La prima cosa è che ci si deve recare in Comune allo Sportello Unico Attività Produttive dove si possono reperire tutte le informazioni su procedura, documenti e permessi. Oltre alle informazioni, lo Sportello gestisce le questioni burocratiche di apertura di un negozio.
La buona notizia è che non ci vuole più (come invece succedeva un tempo) la licenza del Comune, a meno che i mq del locale non siano oltre i 250. Però attenzione: se il Comune in cui si vuole aprire il negozio ha meno di 10.000 abitanti, il limite della dimensione del locale diventa di max 150 mq. Comunque oggi basta solo comunicare che si sta aprendo un negozio e inviare al comune una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Altra cosa importante è verificare se ci sono delle agevolazioni Regionali, Nazionali, Europee di cui usufruire controllando il sito della Regione, il sito del Ministero dello Sviluppo e, soprattutto quello di Invitalia, l’ente accreditato dal Ministero e che si occupa appunto di incentivi, agevolazioni e finanziamenti (a fondo perduto e non).
Va infine tenuto presente che
Se si tratta di un negozio di alimentari, bisogna prima aver frequentato un corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande).
Se si tratta di un bar, un ristorante o un albergo, ci vuole l’iscrizione al REC (Registro Esercenti il Commercio) tenuto presso la Camera di Commercio.
Come iniziare?
Come per qualsiasi attività imprenditoriale, anche l’apertura di un negozio necessita della stima il più precisa del costo iniziale, tenuto conto che le voci di spesa devono comprendere: affitto del locale; materie prime o merce da vendere; attrezzatura ; commercialista; INPS. Quest’ultima voce incide parecchio perché anche se il negozio non guadagnerà, l’importo annuo stabilito verrà comunque richiesto.
Se invece si preferisce affidarsi al web , allora le cose cambiano:
si può realizzare o far realizzare un sito che venda i servizi o prodotti , oppure appoggiarsi a eBay o Amazon che permettono di vendere la propria merce sulla loro piattaforma. In questo caso basterà registrarsi a eBay (o Amazon) e seguire la procedura guidata . Ovviamente su ogni vendita, l’e-commerce tratterrà una percentuale.
C’ ancora un’altra possibilità: quella di utilizzare un grande marchio, cioè aprire un negozio che possa avere già un nome conosciuto, ed ecco che si può quindi valutare l’ipotesi del franchising. Con questo metodo le aziende concedono il loro marchio e il vantaggio è che il prodotto è già conosciuto dal pubblico.
Inoltre, il proprietario del marchio, sarà quello che darà aiuto e suggerimenti per la scelta del locale, fornirà gli impianti, l’attrezzatura, i prodotti di rifornimento. Il risvolto della medaglia è che al proprietario del marchio, cioè il franchisor, bisogna pagare una somma iniziale per la concessione del marchio e per il rifornimento dell’attrezzatura/merce nonché una percentuale annuale sui guadagni.
In tutti i casi bisogna aprire una partita IVA, cioè essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate, avere una posizione INPS, iscriversi alla Camera di Commercio.
Copyright DP
Mollo tutto e mi metto in proprio: tanti lo hanno pensato, ma non fatto e tanti invece lo stanno pensando…..Allora ecco che rivolgendoci a chi ha deciso di mettersi in proprio e aprire un’ attività commerciale fisica , riteniamo utile segnalare che ci sono alcune cose importanti da sapere.
La prima cosa è che ci si deve recare in Comune allo Sportello Unico Attività Produttive dove si possono reperire tutte le informazioni su procedura, documenti e permessi. Oltre alle informazioni, lo Sportello gestisce le questioni burocratiche di apertura di un negozio.
La buona notizia è che non ci vuole più (come invece succedeva un tempo) la licenza del Comune, a meno che i mq del locale non siano oltre i 250. Però attenzione: se il Comune in cui si vuole aprire il negozio ha meno di 10.000 abitanti, il limite della dimensione del locale diventa di max 150 mq. Comunque oggi basta solo comunicare che si sta aprendo un negozio e inviare al comune una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Altra cosa importante è verificare se ci sono delle agevolazioni Regionali, Nazionali, Europee di cui usufruire controllando il sito della Regione, il sito del Ministero dello Sviluppo e, soprattutto quello di Invitalia, l’ente accreditato dal Ministero e che si occupa appunto di incentivi, agevolazioni e finanziamenti (a fondo perduto e non).
Va infine tenuto presente che
Se si tratta di un negozio di alimentari, bisogna prima aver frequentato un corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande).
Se si tratta di un bar, un ristorante o un albergo, ci vuole l’iscrizione al REC (Registro Esercenti il Commercio) tenuto presso la Camera di Commercio.
Come iniziare?
Come per qualsiasi attività imprenditoriale, anche l’apertura di un negozio necessita della stima il più precisa del costo iniziale, tenuto conto che le voci di spesa devono comprendere: affitto del locale; materie prime o merce da vendere; attrezzatura ; commercialista; INPS. Quest’ultima voce incide parecchio perché anche se il negozio non guadagnerà, l’importo annuo stabilito verrà comunque richiesto.
Se invece si preferisce affidarsi al web , allora le cose cambiano:
si può realizzare o far realizzare un sito che venda i servizi o prodotti , oppure appoggiarsi a eBay o Amazon che permettono di vendere la propria merce sulla loro piattaforma. In questo caso basterà registrarsi a eBay (o Amazon) e seguire la procedura guidata . Ovviamente su ogni vendita, l’e-commerce tratterrà una percentuale.
C’ ancora un’altra possibilità: quella di utilizzare un grande marchio, cioè aprire un negozio che possa avere già un nome conosciuto, ed ecco che si può quindi valutare l’ipotesi del franchising. Con questo metodo le aziende concedono il loro marchio e il vantaggio è che il prodotto è già conosciuto dal pubblico.
Inoltre, il proprietario del marchio, sarà quello che darà aiuto e suggerimenti per la scelta del locale, fornirà gli impianti, l’attrezzatura, i prodotti di rifornimento. Il risvolto della medaglia è che al proprietario del marchio, cioè il franchisor, bisogna pagare una somma iniziale per la concessione del marchio e per il rifornimento dell’attrezzatura/merce nonché una percentuale annuale sui guadagni.
In tutti i casi bisogna aprire una partita IVA, cioè essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate, avere una posizione INPS, iscriversi alla Camera di Commercio.
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