Il film nel suo complesso non risulta all’altezza della comicità del primo.
Galliate, 17 marzo 2019
“Non sposate le mie figlie! 2“, sequel dell’omonimo campione d’incassi in Francia, non è solo una semplice commedia, ma anche una pellicola all’insegna del patriottismo e non sempre del politicamente corretto.
Il film francese, diretto da Philippe de Chauveron, segue ancora una volta le vicende dei coniugi Verneuil, Claude (Christian Clavier) e Marie (Chantal Lauby), che, dopo aver visto le loro quattro figlie sposarsi con uomini di origini e culture straniere (un mussulmano, un cinese, un ebreo ed un ivoriano), devono fare i conti con il loro progetto di lasciare la Francia in cerca di fortuna.
Alle vicende dei Verneuil si aggiungono quelle dei consuoceri ivoriani Koffi, che arrivano in Francia per il matrimonio della loro figlia.
Non riuscendo ad immaginare una vita lontana dalle proprie figlie e dai propri nipoti, Claude e Marie sono pronti a tutto pur di trattenerli e dimostrare che la Francia è il posto migliore in cui viv
Il film nel suo complesso non risulta all’altezza della comicità del primo: in particolare la prima parte è caratterizzata da battute scontate e talvolta non divertenti, la seconda, invece, risolleva quelle aspettative che stavano incominciando a venire meno.
La storia ha una svolta con l’arrivo di Charles Koffi, consuocero dei Verneuil e forse il personaggio più divertente grazie alla bravura dell’attore che lo interpreta, Noom Diawara, che con la sua mimica facciale e i suoi modi di fare non può non far ridere. Anche l’interpretazione di Christian Clavier è spassosa: il suo personaggio, patriottico e rigido, con i suoi pregiudizi finisce sempre per creare situazioni esilaranti.
Le figlie, rispetto al primo film, ricoprono un ruolo di minor importanza, lasciando spazio alle vicende dei loro quattro simpatici mariti.
Protagonista indiscussa del film è però la Francia, che, visitata in ogni angolo, dagli imponenti castelli della Loira alle sconfinate campagne della zona di Chinon, dopo essere stata dipinta come uno dei paesi del mondo meno sicuri e aperti allo straniero si rivela invece il migliore.
Il film tratta diverse tematiche molto attuali come l’immigrazione, il terrorismo e le relazioni omosessuali, ma non in maniera seria: in una commedia, infatti, tutto è permesso e per questo non possono non mancare malintesi (come quando Claude accusa un afghano di essere un talebano), colpi di scena, battute fondate su stereotipi e momenti di riflessione.
Il film, in un solo giorno, ha incassato in Italia 45.752 euro, un risultato abbastanza deludente se lo si paragona agli 1,1 milioni di euro raggiunti nel primo weekend di programmazione del primo film.
https://www.youtube.com/watch?v=OhaCJlHjvBE
Il trailer del film (Copyright 01 Distribution)
Copyright Alberto Invenizzi
“Non sposate le mie figlie! 2“, sequel dell’omonimo campione d’incassi in Francia, non è solo una semplice commedia, ma anche una pellicola all’insegna del patriottismo e non sempre del politicamente corretto.
Il film francese, diretto da Philippe de Chauveron, segue ancora una volta le vicende dei coniugi Verneuil, Claude (Christian Clavier) e Marie (Chantal Lauby), che, dopo aver visto le loro quattro figlie sposarsi con uomini di origini e culture straniere (un mussulmano, un cinese, un ebreo ed un ivoriano), devono fare i conti con il loro progetto di lasciare la Francia in cerca di fortuna.
Alle vicende dei Verneuil si aggiungono quelle dei consuoceri ivoriani Koffi, che arrivano in Francia per il matrimonio della loro figlia.
Non riuscendo ad immaginare una vita lontana dalle proprie figlie e dai propri nipoti, Claude e Marie sono pronti a tutto pur di trattenerli e dimostrare che la Francia è il posto migliore in cui viv
Il film nel suo complesso non risulta all’altezza della comicità del primo: in particolare la prima parte è caratterizzata da battute scontate e talvolta non divertenti, la seconda, invece, risolleva quelle aspettative che stavano incominciando a venire meno.
La storia ha una svolta con l’arrivo di Charles Koffi, consuocero dei Verneuil e forse il personaggio più divertente grazie alla bravura dell’attore che lo interpreta, Noom Diawara, che con la sua mimica facciale e i suoi modi di fare non può non far ridere. Anche l’interpretazione di Christian Clavier è spassosa: il suo personaggio, patriottico e rigido, con i suoi pregiudizi finisce sempre per creare situazioni esilaranti.
Le figlie, rispetto al primo film, ricoprono un ruolo di minor importanza, lasciando spazio alle vicende dei loro quattro simpatici mariti.
Protagonista indiscussa del film è però la Francia, che, visitata in ogni angolo, dagli imponenti castelli della Loira alle sconfinate campagne della zona di Chinon, dopo essere stata dipinta come uno dei paesi del mondo meno sicuri e aperti allo straniero si rivela invece il migliore.
Il film tratta diverse tematiche molto attuali come l’immigrazione, il terrorismo e le relazioni omosessuali, ma non in maniera seria: in una commedia, infatti, tutto è permesso e per questo non possono non mancare malintesi (come quando Claude accusa un afghano di essere un talebano), colpi di scena, battute fondate su stereotipi e momenti di riflessione.
Il film, in un solo giorno, ha incassato in Italia 45.752 euro, un risultato abbastanza deludente se lo si paragona agli 1,1 milioni di euro raggiunti nel primo weekend di programmazione del primo film.
https://www.youtube.com/watch?v=OhaCJlHjvBE
Il trailer del film (Copyright 01 Distribution)
Copyright Alberto Invenizzi