Il film, che si presenta come un classico road movie, ha raggiunto un totale di 5 candidature agli Oscar, tra cui miglior film.
Galliate, 14 febbraio 2019
“Green Book“ è una di quelle perle che tutti dovrebbero vedere sia per la sua attualità, nonostante sia ambientato agli inizi degli anni 60, sia per la straordinaria storia vera.
Il film narra la vicenda del buttafuori italoamericano Tony Lip (Viggo Mortensen), assunto da uno dei più importanti pianisti jazz afroamericani del mondo, Don Shirley (Mahershala Ali), come autista personale per il suo tour negli Stati Uniti del Sud.
Dal momento che dovrà esibirsi in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall'essere legittimamente acquisiti, Shirley organizza il suo itinerario basandosi sul libro Negro Motorist Green Book: una mappa di ristoranti, caffè e motel, in cui possono accedere anche le persone di colore. Affrontando il razzismo e le difficoltà che incontrano, Lip e Shirley stringeranno un’inconsueta ed incredibile amicizia, quasi pericolosa per quegli anni.
L’interpretazione di Mahershala Ali, che lo ha già portato a svariate candidature e vittorie come miglior attore non protagonista ai premi cinematografi più prestigiosi come gli Oscar, è sensazionale. Shirley è un personaggio molto complesso da interpretare, in alcune scene è serio, in altre è scherzoso e in altre ancora è triste, e per questo motivo richiede grandi capacità di saper modellare il proprio atteggiamento continuamente, cosa che Ali ha.
Viggo Mortensen, che per questo film ha ricevuto la sua terza candidatura agli Oscar per miglior attore protagonista, si è dimostrato fin dall’inizio molto legato a questo ruolo: ha preso diversi chili (anche nella pellicola mangia in continuazione), ha studiato bene l'accento e la gestualità italiana.
Il personaggio, che nella prima parte del film assume atteggiamenti razzisti, imparerà a capire grazie a questa occasione che in realtà non esiste alcuna differenza tra lui e Shirley.
L’interpretazione, nonostante sia una delle migliori della stagione cinematografica e rispecchi fedelmente e impeccabilmente l’atteggiamento del vero Tony Lip, non raggiunge i livelli degli altri candidati nella sua medesima categoria.
Il regista Peter Ferrelly è stato in grado di descrivere con estrema attenzione ed efficacia, soprattutto attraverso i gesti e le azioni, due personaggi così autentici, ma allo stesso tempo diversi e conflittuali.
La sceneggiatura, candidata agli Oscar e curata anche da Nick Vallelonga, figlio di Tony, è ben strutturata, scorrevole e mai noiosa o scontata. Si concentra sostanzialmente sulla figura di Lip e quindi sulla prospettiva di un uomo che non è mai uscito dal Bronx, e che sembra incarnare tutti i cliché tipici degli italoamericani.
Il film, che si presenta come un classico road movie, ha raggiunto un totale di 5 candidature agli Oscar, tra cui miglior film, e, a una settimana dall’uscita, ha incassato oltre 700.000 euro.
https://www.youtube.com/watch?v=GmqdPdCC5CQ
Il trailer del film (Copyright Eagle Pictures)
Copyright Alberto Invernizzi
“Green Book“ è una di quelle perle che tutti dovrebbero vedere sia per la sua attualità, nonostante sia ambientato agli inizi degli anni 60, sia per la straordinaria storia vera.
Il film narra la vicenda del buttafuori italoamericano Tony Lip (Viggo Mortensen), assunto da uno dei più importanti pianisti jazz afroamericani del mondo, Don Shirley (Mahershala Ali), come autista personale per il suo tour negli Stati Uniti del Sud.
Dal momento che dovrà esibirsi in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall'essere legittimamente acquisiti, Shirley organizza il suo itinerario basandosi sul libro Negro Motorist Green Book: una mappa di ristoranti, caffè e motel, in cui possono accedere anche le persone di colore. Affrontando il razzismo e le difficoltà che incontrano, Lip e Shirley stringeranno un’inconsueta ed incredibile amicizia, quasi pericolosa per quegli anni.
L’interpretazione di Mahershala Ali, che lo ha già portato a svariate candidature e vittorie come miglior attore non protagonista ai premi cinematografi più prestigiosi come gli Oscar, è sensazionale. Shirley è un personaggio molto complesso da interpretare, in alcune scene è serio, in altre è scherzoso e in altre ancora è triste, e per questo motivo richiede grandi capacità di saper modellare il proprio atteggiamento continuamente, cosa che Ali ha.
Viggo Mortensen, che per questo film ha ricevuto la sua terza candidatura agli Oscar per miglior attore protagonista, si è dimostrato fin dall’inizio molto legato a questo ruolo: ha preso diversi chili (anche nella pellicola mangia in continuazione), ha studiato bene l'accento e la gestualità italiana.
Il personaggio, che nella prima parte del film assume atteggiamenti razzisti, imparerà a capire grazie a questa occasione che in realtà non esiste alcuna differenza tra lui e Shirley.
L’interpretazione, nonostante sia una delle migliori della stagione cinematografica e rispecchi fedelmente e impeccabilmente l’atteggiamento del vero Tony Lip, non raggiunge i livelli degli altri candidati nella sua medesima categoria.
Il regista Peter Ferrelly è stato in grado di descrivere con estrema attenzione ed efficacia, soprattutto attraverso i gesti e le azioni, due personaggi così autentici, ma allo stesso tempo diversi e conflittuali.
La sceneggiatura, candidata agli Oscar e curata anche da Nick Vallelonga, figlio di Tony, è ben strutturata, scorrevole e mai noiosa o scontata. Si concentra sostanzialmente sulla figura di Lip e quindi sulla prospettiva di un uomo che non è mai uscito dal Bronx, e che sembra incarnare tutti i cliché tipici degli italoamericani.
Il film, che si presenta come un classico road movie, ha raggiunto un totale di 5 candidature agli Oscar, tra cui miglior film, e, a una settimana dall’uscita, ha incassato oltre 700.000 euro.
https://www.youtube.com/watch?v=GmqdPdCC5CQ
Il trailer del film (Copyright Eagle Pictures)
Copyright Alberto Invernizzi