Ad Astra, una nuova Odissea nello spazio
Novara, 7 ottobre 2019
“Ad Astra” racconta la storia dell’ingegnere aerospaziale Roy McBridge (Brad Pitt), figlio del celebre astronauta Clifford McBridge (Tommy Lee Jones) scomparso 16 anni prima durante una spedizione su Nettuno e quindi dato per morto, che viene convocato dal governo perché ritenuto l’unica persona in grado di aiutarli ad invertire i “picchi”, continue onde d’urto che causano incidenti su tutto il pianeta.
Il Comando Spaziale Statunitense infatti crede che queste ondate siano causate dalla base del “Progetto LIMA”, il cui comandante era proprio Clifford, e che questo possa ancora essere vivo.
Presentato alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film diretto da James Gray è un viaggio alla volta dello spazio: grazie agli effetti speciali veramente impressionanti, meritevoli di una candidatura agli Oscar, Roy, e con lui lo spettatore, attraversa il sistema solare fino ad arrivare ai suoi confini.
Il regista aveva dichiarato che la sua intenzione era quella di realizzare "la rappresentazione più realistica dei viaggi nello spazio” e si può dire che ci è riuscito pienamente anche grazie alla fotografia e alla scenografia ineccepibili.
Durante questa “odissea”, Gray ha voluto inserire una critica ai vizi dell’uomo: nelle scene ambientate sulla Luna, infatti, mentre gli astronauti passeggiano per quello che dovrebbe essere una sorta di “aeroporto” lunare, l’attenzione viene spostata sui vari negozi di souvenir e fast food presenti nella struttura, e il maggiore Roy Mcbridge afferma deluso che gli uomini hanno ricreato quello da cui stavano scappando, facendo intendere che l’essere umano non riesce a fare a meno di quello a cui ormai è abituato.
“Ad Astra” racconta la storia dell’ingegnere aerospaziale Roy McBridge (Brad Pitt), figlio del celebre astronauta Clifford McBridge (Tommy Lee Jones) scomparso 16 anni prima durante una spedizione su Nettuno e quindi dato per morto, che viene convocato dal governo perché ritenuto l’unica persona in grado di aiutarli ad invertire i “picchi”, continue onde d’urto che causano incidenti su tutto il pianeta.
Il Comando Spaziale Statunitense infatti crede che queste ondate siano causate dalla base del “Progetto LIMA”, il cui comandante era proprio Clifford, e che questo possa ancora essere vivo.
Presentato alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film diretto da James Gray è un viaggio alla volta dello spazio: grazie agli effetti speciali veramente impressionanti, meritevoli di una candidatura agli Oscar, Roy, e con lui lo spettatore, attraversa il sistema solare fino ad arrivare ai suoi confini.
Il regista aveva dichiarato che la sua intenzione era quella di realizzare "la rappresentazione più realistica dei viaggi nello spazio” e si può dire che ci è riuscito pienamente anche grazie alla fotografia e alla scenografia ineccepibili.
Durante questa “odissea”, Gray ha voluto inserire una critica ai vizi dell’uomo: nelle scene ambientate sulla Luna, infatti, mentre gli astronauti passeggiano per quello che dovrebbe essere una sorta di “aeroporto” lunare, l’attenzione viene spostata sui vari negozi di souvenir e fast food presenti nella struttura, e il maggiore Roy Mcbridge afferma deluso che gli uomini hanno ricreato quello da cui stavano scappando, facendo intendere che l’essere umano non riesce a fare a meno di quello a cui ormai è abituato.
Brad Pitt regala ancora una volta un’interpretazione stellare: grazie alla sceneggiatura, curata da James Gray e Ethan Gross, e alle sue capacità recitative, lo spettatore, oltre a quello nello spazio, fa un viaggio nella psicologia di un astronauta che affronta un viaggio dalla durata di mesi per la maggior parte del tempo da solo.
Oltre che dalle performance del protagonista e di Lee Jones, la riuscita del film è data anche dagli altri grandi attori del cast: la candidata all’Oscar Ruth Negga, il premio Oscar Donald Sutherland e Liv Tyler.
Se dal punto di vista recitativo e tecnico il film è impeccabile, la sceneggiatura lascia un po’ desiderare: i momenti di suspense sono davvero pochi, ci sono molte scene lente, e il finale poteva essere sicuramente sviluppato meglio. Nonostante ciò, il film merita di essere visto.Al 6 Ottobre, “Ad Astra” ha incassato globalmente più di $ 111 milioni di dollari.
https://www.youtube.com/watch?v=lHWPgHmjaYU
Il trailer del film (Copyright 20th Century Fox)
Copyright Alberto Invernizzi
Oltre che dalle performance del protagonista e di Lee Jones, la riuscita del film è data anche dagli altri grandi attori del cast: la candidata all’Oscar Ruth Negga, il premio Oscar Donald Sutherland e Liv Tyler.
Se dal punto di vista recitativo e tecnico il film è impeccabile, la sceneggiatura lascia un po’ desiderare: i momenti di suspense sono davvero pochi, ci sono molte scene lente, e il finale poteva essere sicuramente sviluppato meglio. Nonostante ciò, il film merita di essere visto.Al 6 Ottobre, “Ad Astra” ha incassato globalmente più di $ 111 milioni di dollari.
https://www.youtube.com/watch?v=lHWPgHmjaYU
Il trailer del film (Copyright 20th Century Fox)
Copyright Alberto Invernizzi