Roar Uthaug è il regista del quale in Italia non è arrivata nemmeno tutta la filmografia, che riprende scene action adrenaliniche dando un buon ritmo al tutto.
Novara, 22 marzo 2018
Tomb Raider è un action sulle origini della famosa eroina, che sa citare il videogioco senza scopiazzarlo.
Richard Croft è morto anni fa mentre cercava un pericoloso reperto archeologico.
Oggi la figlia Lara è una ragazza indipendente che, nonostante fatichi ad arrivare a fine mese, ha rinunciato all’eredità poiché convinta che il padre sia ancora viva. Quando si caccerà nell’ennesimo guaio, l’amorevole matrigna riesce però a convincerla a firmare l’atto testamentario. Arrivata davanti al notaio scopre che, oltre all’immensa fortuna dei Croft, le spetta un puzzle cinese lasciatole dal padre. In esso si nasconde la chiave che condurrà Lara alla ricerca di suo padre.
Alla regia vediamo Roar Uthaug, del quale in Italia non è arrivata nemmeno tutta la filmografia, che riprende scene action adrenaliniche dando un buon ritmo al tutto.
Nonostante la regia molto buona la sceneggiatura non è sempre di livello, nonostante la sua linearità. Ci sono diverse forzature e momenti in cui la sospensione di incredulità vacilla enormemente.
Alicia Vikander nei panni di Lara Croft è perfetta e sembra a suo agio in tutto il film. Degli altri attori non si può dire molto poiché la loro caratterizzazione lascia alquanto a desiderare.
La pellicola non fa rimpiangere quelle, fin troppo osannate, di Angelina Jolie. Un film leggero con qualche incertezza ma che, nel complesso, intrattiene e si lascia vedere.
Copyright Ivan Pelizzari
Tomb Raider è un action sulle origini della famosa eroina, che sa citare il videogioco senza scopiazzarlo.
Richard Croft è morto anni fa mentre cercava un pericoloso reperto archeologico.
Oggi la figlia Lara è una ragazza indipendente che, nonostante fatichi ad arrivare a fine mese, ha rinunciato all’eredità poiché convinta che il padre sia ancora viva. Quando si caccerà nell’ennesimo guaio, l’amorevole matrigna riesce però a convincerla a firmare l’atto testamentario. Arrivata davanti al notaio scopre che, oltre all’immensa fortuna dei Croft, le spetta un puzzle cinese lasciatole dal padre. In esso si nasconde la chiave che condurrà Lara alla ricerca di suo padre.
Alla regia vediamo Roar Uthaug, del quale in Italia non è arrivata nemmeno tutta la filmografia, che riprende scene action adrenaliniche dando un buon ritmo al tutto.
Nonostante la regia molto buona la sceneggiatura non è sempre di livello, nonostante la sua linearità. Ci sono diverse forzature e momenti in cui la sospensione di incredulità vacilla enormemente.
Alicia Vikander nei panni di Lara Croft è perfetta e sembra a suo agio in tutto il film. Degli altri attori non si può dire molto poiché la loro caratterizzazione lascia alquanto a desiderare.
La pellicola non fa rimpiangere quelle, fin troppo osannate, di Angelina Jolie. Un film leggero con qualche incertezza ma che, nel complesso, intrattiene e si lascia vedere.
Copyright Ivan Pelizzari