L’Oscar per miglior film è andato a “Green Book“, un film avvincente ma sicuramente non il migliore di quest’anno.
Galliate, 26 febbraio 2019
Nella notte tra Domenica e Lunedì si è tenuta al 6801 di Hollywood Boulevard, presso il Dolby Theatre, la tanto attesa 91ª cerimonia degli Oscar.
Sono stati i Queen con Adam Lambert a dare il via alle danze cantando “We will rock you“ e “We are the champions“ infiammando la platea, che ha voluto rendere omaggio a Freddie Mercury, la cui foto è comparsa sul grande schermo alla fine dell’esibizione, accompagnata da una standing ovation.
I premi sono stati consegnati tutti in diretta, nonostante fino a qualche giorno prima fosse stato deciso che quelli per la fotografia, il montaggio, il trucco e acconciatura e il cortometraggio live action sarebbero stati dati durante gli stacchi pubblicitari.
Nonostante l’assenza di un presentatore, la cerimonia è stata piacevole e non sono mancati momenti di divertimento.Il primo premio della serata è stato l’Oscar per la migliore attrice non protagonista, vinto dalla straordinaria Regina King per “Se la strada potesse parlare“.
Le altre attrici candidate nella medesima categoria (Amy Adams per “Vice - L’uomo nell’ombra“, Marina de Tavira per “Roma“ e Emma Stone e Rachel Weisz per “La favorita“) hanno dato delle interpretazioni fantastiche e per questo motivo, qualunque fosse stata la vittoria, sarebbe stata meritata.
Subito dopo sono stati consegnati l’Oscar per i miglior costumi a Ruth Carter per “Black Panther“, nonostante i costumi de “La favorita“, curati da Sandy Powell, fossero molto più elaborati, e quello per miglior trucco a Greg Cannom (quattro volte vincitore in questa categoria), Kate Bisco e Patricia DeHaney, per il loro straordinario lavoro in “Vice - L’uomo nell’ombra“, che ha vinto solamente in questa categoria. Altri due sono stati gli Oscar vinti da “Black Panther“: quello per la miglior colonna sonora a Ludwig Göransson e per la miglior scenografia, non all’altezza degli altri candidati come “Roma“ o “La favorita“, ma nonostante questo il discorso della vincitrice Hannah Beachler, prima afroamericana ad essere nominata e a vincere in questa categoria, è stato commovente; ha infatti affermato: “I did my best and my best is good enough“ (Ho fatto del mio meglio ed il mio meglio è stato sufficiente).
L’Oscar per miglior attore non protagonista è andato a Mahershala Ali, il primo afroamericano a vincere due Oscar (il primo per “Moonlight“) in questa categoria, per la sua interpretazione, di gran lunga migliore di quelle degli altri candidati, di Don Shirley in “Green Book“.
“Roma“, film di produzione messicana, dalle 10 candidature da cui partiva, ha vinto 3 Oscar: miglior fotografia, il cui avversario più temibile era “A Star Is Born“, miglior film straniero, veramente meritato, e miglior regia, nonostante si pensasse che il favorito fosse Spike Lee per “BlacKkKlansman“; tutti e 3 al grande Alfonso Cuarón.
Durante la serata sono state esibite tutte le canzoni candidate a miglior canzone originale, ad eccezione di “All The Stars“ da “Black Panther“; la performance più emozionante è stata quella di “Shallow“ da “A Star Is Born“, che ha visto Bradley Cooper e Lady Gaga cantare con la stessa sintonia che hanno nel film, come se fossero ritornati nei ruoli di Ally e Jackson.
La vittoria, scontata e meritata, è andata proprio a Lady Gaga, che, commossa, ha invitato tutti a combattere per i propri sogni, e a Mark Ronson, Anthony Rosolando e Andrew Wyatt.
“First Man“, il film sulla storia di Neil Armstrong, ha meritevolmente vinto l’Oscar per miglior effetti speciali, battendo quelli straordinari di “Averngers: Infinity War“.
“Bohemian Rhapsody“, biopic sui Queen, è stato il film che ha vinto più premi durante la serata: miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior montaggio e miglior attore protagonista al grande Rami Malek, che, durante il suo discorso di ringraziamento ha dedicato un messaggio d'amore alla compagna Lucy Boynton, che nel film interpretava Mary Austin, fidanzata di Freddie Mercury: ”Mi hai rubato il cuore”.
Il premio per la miglior sceneggiatura non originale è stato vinto da Spike Lee, Charlie Wachtel, David Rabinowitz e Kevin Willmott per “BlacKkKlansman“, anche se avrebbe potuto benissimo vincere “A Star Is Born“; invece, quello per la miglior sceneggiatura originale è stato vinto da Nick Vallelonga, figlio del protagonista del film, Brian Currie e Peter Farrelly per “Green Book“.
“La favorita“ non si è dimostrata poi così favorita perché, dalle 10 candidature da cui partiva, ha vinto solo l’Oscar per miglior attrice protagonista per Olivia Colman, che ha rubato il premio alla ormai candidata 7 volte Glenn Close.
La sua interpretazione è stata straordinaria e la vittoria, che lei non si aspettava, come ha infatti affermato successivamente, è stata più che meritata.
L’Oscar per miglior film è andato a “Green Book“, un film avvincente ma sicuramente non il migliore di quest’anno; avrebbero meritato di più film come “Bohemian Rhapsody“ o “La favorita“.
Durante la serata sono stati premiati anche “Spider-Man - Un nuovo universo“ , alla cui realizzazione ha partecipato la disegnatrice italiana Sara Pichelli, per miglior film d’animazione, “Free Solo“ per miglior documentario, “Period. End of Sentence.“ per miglior cortometraggio documentario, “Skin“ per miglior cortometraggio e “Bao“ per miglior cortometraggio d’animazione.
Copyright Alberto Invernizzi
Nella notte tra Domenica e Lunedì si è tenuta al 6801 di Hollywood Boulevard, presso il Dolby Theatre, la tanto attesa 91ª cerimonia degli Oscar.
Sono stati i Queen con Adam Lambert a dare il via alle danze cantando “We will rock you“ e “We are the champions“ infiammando la platea, che ha voluto rendere omaggio a Freddie Mercury, la cui foto è comparsa sul grande schermo alla fine dell’esibizione, accompagnata da una standing ovation.
I premi sono stati consegnati tutti in diretta, nonostante fino a qualche giorno prima fosse stato deciso che quelli per la fotografia, il montaggio, il trucco e acconciatura e il cortometraggio live action sarebbero stati dati durante gli stacchi pubblicitari.
Nonostante l’assenza di un presentatore, la cerimonia è stata piacevole e non sono mancati momenti di divertimento.Il primo premio della serata è stato l’Oscar per la migliore attrice non protagonista, vinto dalla straordinaria Regina King per “Se la strada potesse parlare“.
Le altre attrici candidate nella medesima categoria (Amy Adams per “Vice - L’uomo nell’ombra“, Marina de Tavira per “Roma“ e Emma Stone e Rachel Weisz per “La favorita“) hanno dato delle interpretazioni fantastiche e per questo motivo, qualunque fosse stata la vittoria, sarebbe stata meritata.
Subito dopo sono stati consegnati l’Oscar per i miglior costumi a Ruth Carter per “Black Panther“, nonostante i costumi de “La favorita“, curati da Sandy Powell, fossero molto più elaborati, e quello per miglior trucco a Greg Cannom (quattro volte vincitore in questa categoria), Kate Bisco e Patricia DeHaney, per il loro straordinario lavoro in “Vice - L’uomo nell’ombra“, che ha vinto solamente in questa categoria. Altri due sono stati gli Oscar vinti da “Black Panther“: quello per la miglior colonna sonora a Ludwig Göransson e per la miglior scenografia, non all’altezza degli altri candidati come “Roma“ o “La favorita“, ma nonostante questo il discorso della vincitrice Hannah Beachler, prima afroamericana ad essere nominata e a vincere in questa categoria, è stato commovente; ha infatti affermato: “I did my best and my best is good enough“ (Ho fatto del mio meglio ed il mio meglio è stato sufficiente).
L’Oscar per miglior attore non protagonista è andato a Mahershala Ali, il primo afroamericano a vincere due Oscar (il primo per “Moonlight“) in questa categoria, per la sua interpretazione, di gran lunga migliore di quelle degli altri candidati, di Don Shirley in “Green Book“.
“Roma“, film di produzione messicana, dalle 10 candidature da cui partiva, ha vinto 3 Oscar: miglior fotografia, il cui avversario più temibile era “A Star Is Born“, miglior film straniero, veramente meritato, e miglior regia, nonostante si pensasse che il favorito fosse Spike Lee per “BlacKkKlansman“; tutti e 3 al grande Alfonso Cuarón.
Durante la serata sono state esibite tutte le canzoni candidate a miglior canzone originale, ad eccezione di “All The Stars“ da “Black Panther“; la performance più emozionante è stata quella di “Shallow“ da “A Star Is Born“, che ha visto Bradley Cooper e Lady Gaga cantare con la stessa sintonia che hanno nel film, come se fossero ritornati nei ruoli di Ally e Jackson.
La vittoria, scontata e meritata, è andata proprio a Lady Gaga, che, commossa, ha invitato tutti a combattere per i propri sogni, e a Mark Ronson, Anthony Rosolando e Andrew Wyatt.
“First Man“, il film sulla storia di Neil Armstrong, ha meritevolmente vinto l’Oscar per miglior effetti speciali, battendo quelli straordinari di “Averngers: Infinity War“.
“Bohemian Rhapsody“, biopic sui Queen, è stato il film che ha vinto più premi durante la serata: miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior montaggio e miglior attore protagonista al grande Rami Malek, che, durante il suo discorso di ringraziamento ha dedicato un messaggio d'amore alla compagna Lucy Boynton, che nel film interpretava Mary Austin, fidanzata di Freddie Mercury: ”Mi hai rubato il cuore”.
Il premio per la miglior sceneggiatura non originale è stato vinto da Spike Lee, Charlie Wachtel, David Rabinowitz e Kevin Willmott per “BlacKkKlansman“, anche se avrebbe potuto benissimo vincere “A Star Is Born“; invece, quello per la miglior sceneggiatura originale è stato vinto da Nick Vallelonga, figlio del protagonista del film, Brian Currie e Peter Farrelly per “Green Book“.
“La favorita“ non si è dimostrata poi così favorita perché, dalle 10 candidature da cui partiva, ha vinto solo l’Oscar per miglior attrice protagonista per Olivia Colman, che ha rubato il premio alla ormai candidata 7 volte Glenn Close.
La sua interpretazione è stata straordinaria e la vittoria, che lei non si aspettava, come ha infatti affermato successivamente, è stata più che meritata.
L’Oscar per miglior film è andato a “Green Book“, un film avvincente ma sicuramente non il migliore di quest’anno; avrebbero meritato di più film come “Bohemian Rhapsody“ o “La favorita“.
Durante la serata sono stati premiati anche “Spider-Man - Un nuovo universo“ , alla cui realizzazione ha partecipato la disegnatrice italiana Sara Pichelli, per miglior film d’animazione, “Free Solo“ per miglior documentario, “Period. End of Sentence.“ per miglior cortometraggio documentario, “Skin“ per miglior cortometraggio e “Bao“ per miglior cortometraggio d’animazione.
Copyright Alberto Invernizzi