Alle criticità ancora non risolte, se ne sono aggiunte altre.
Borgosesia, 5 aprile 2018
Trascorsi più di sei mesi dall’incontro avvenuto tra l’Amministrazione del Comune di Borgosesia e la Direzione dell’ASL di Vercelli, il bilancio tra richieste e promesse appare ancora negativo.
Non solo, alle criticità a suo tempo fatte rilevare dagli amministratori comunali, se ne sono aggiunte altre.
Ad oggi, presso l’Ospedale di Borgosesia, restano comunque in essere importanti problematiche rilevate dal Sindaco Paolo Tiramani e dal Consigliere con delega alla Sanità Lucia Cheso: riduzione dell’attività medico-chirurgica per l’Otorinolaringoiatria, carenza di personale amministrativo per la Medicina Legale (con sospensione del Servizio amministrativo nel caso di assenza dell’unico referente), inverosimili tempi di attesa per accertamenti e visite specialistiche (dirottate sull’Ospedale di Vercelli, ove le tempistiche di effettuazione appaiono inspiegabilmente molto più brevi, ma con l’obbligo da parte dei valsesiani di percorrere centinaia di chilometri e non sempre in condizioni di salute ottimali).
Inizialmente, si è percepita una volonterosa collaborazione da parte dell’ASL di Vercelli, con la ripresa a pieno regime dell’attività medica dell’Urologia, la nomina del Primario della Medicina e l’istituzione del concorso per il primariato dell’Ortopedia.
Nonostante il meritevole impegno concreto del nuovo Primario Dott. Stefano Dacquino, infatti, le condizioni operative del reparto di Medicina restano difficoltose per varie ragioni: la carenza di personale medico e infermieristico obbligano i sanitari a turnare in vari reparti ed ambulatori.
Con la venuta del nuovo Primario era stato promesso un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di due dirigenti medici, ad oggi mai posto in essere, che attualmente pone l’Ospedale valsesiano nelle condizioni di dover attingere dalle graduatorie di altre province.
Un’altra criticità emerge dalla carenza di un adeguato supporto di Medici Specialisti e di tecnici che devono afferire al reparto di Medicina.
Ad esempio, lo Specialista in Neurologia, proveniente dal nosocomio vercellese, è presente a Borgosesia solo due giorni la settimana e per un turno lavorativo limitato; il tecnico Logopedista, anch’esso inviato da Vercelli, è presente un solo giorno a settimana ed effettua quasi esclusivamente attività ambulatoriale, con impossibilità a sopperire alle richieste di consulenza all’interno dei reparti.
Nel tentativo di “snellire” l’attività della Radiologia e per poter effettuare un’indagine di primo livello in tempo reale sui pazienti ricoverati presso il reparto di Medicina, è stata fatta la richiesta di un ecografo portatile, che giace da mesi, senza risposta, presso l’Amministrazione dell’ASL di Vercelli.
A tali dissonanze, si aggiunge la recente cessazione del Servizio ambulatoriale di Oculistica (prima garantito dalla presenza di un Consulente esterno) e la drastica diminuzione dell’attività del Servizio di Diabetologia: attualmente, nonostante il considerevole numero dei pazienti valsesiani, nell’Ospedale di Borgosesia viene garantita la presenza dello Specialista un solo giorno a settimana, con tempi d’attesa per le visite specialistiche di circa un anno.
Un’altra problematica che inficia sulla gestione diretta dei pazienti anziani non autosufficienti alla dimissione dall’Ospedale di Borgosesia, è la recente unificazione delle liste per accedere alle RSA per tutta l’ASL di Vercelli. Se prima l’accesso (dagli urgenti a quelli differibili) veniva gestita direttamente nel rispetto della vicinanza territoriale e garantita rispettandone i tempi, oggi, in ragione della lista unica, i pazienti valsesiani concorrono per l’assegnazione dei ricoveri in RSA con quelli vercellesi, con l’oggettiva possibilità per entrambi, di essere dislocati lontani dal proprio luogo di residenza.
Siamo delusi da questi recenti provvedimenti – dicono Tiramani e Cheso – che, invece di direzionarsi sull’ottimizzazione ed il potenziamento dei nostri servizi territoriali, vedono i nostri cittadini ancora una volta costretti a incomprensibili trasferimenti all’Ospedale di Vercelli o a rivolgersi a Strutture Private, la gran parte delle quali convenzionate o comunque competitive dal punto di visita economico e certamente più recettive rispetto ai servizi offerti dalla ASL.
Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per poter far valere, per i valsesiani, il diritto di farsi curare nel proprio territorio e nei tempi dovuti – concludono gli amministratori – contrapponendoci a questo, spesso ingiustificato, riconcorre obiettivi di risparmio che, inevitabilmente, si ripercuotono sulle “tasche” e sulla salute dei cittadini.
Copyright Comune di Borgosesia
Trascorsi più di sei mesi dall’incontro avvenuto tra l’Amministrazione del Comune di Borgosesia e la Direzione dell’ASL di Vercelli, il bilancio tra richieste e promesse appare ancora negativo.
Non solo, alle criticità a suo tempo fatte rilevare dagli amministratori comunali, se ne sono aggiunte altre.
Ad oggi, presso l’Ospedale di Borgosesia, restano comunque in essere importanti problematiche rilevate dal Sindaco Paolo Tiramani e dal Consigliere con delega alla Sanità Lucia Cheso: riduzione dell’attività medico-chirurgica per l’Otorinolaringoiatria, carenza di personale amministrativo per la Medicina Legale (con sospensione del Servizio amministrativo nel caso di assenza dell’unico referente), inverosimili tempi di attesa per accertamenti e visite specialistiche (dirottate sull’Ospedale di Vercelli, ove le tempistiche di effettuazione appaiono inspiegabilmente molto più brevi, ma con l’obbligo da parte dei valsesiani di percorrere centinaia di chilometri e non sempre in condizioni di salute ottimali).
Inizialmente, si è percepita una volonterosa collaborazione da parte dell’ASL di Vercelli, con la ripresa a pieno regime dell’attività medica dell’Urologia, la nomina del Primario della Medicina e l’istituzione del concorso per il primariato dell’Ortopedia.
Nonostante il meritevole impegno concreto del nuovo Primario Dott. Stefano Dacquino, infatti, le condizioni operative del reparto di Medicina restano difficoltose per varie ragioni: la carenza di personale medico e infermieristico obbligano i sanitari a turnare in vari reparti ed ambulatori.
Con la venuta del nuovo Primario era stato promesso un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di due dirigenti medici, ad oggi mai posto in essere, che attualmente pone l’Ospedale valsesiano nelle condizioni di dover attingere dalle graduatorie di altre province.
Un’altra criticità emerge dalla carenza di un adeguato supporto di Medici Specialisti e di tecnici che devono afferire al reparto di Medicina.
Ad esempio, lo Specialista in Neurologia, proveniente dal nosocomio vercellese, è presente a Borgosesia solo due giorni la settimana e per un turno lavorativo limitato; il tecnico Logopedista, anch’esso inviato da Vercelli, è presente un solo giorno a settimana ed effettua quasi esclusivamente attività ambulatoriale, con impossibilità a sopperire alle richieste di consulenza all’interno dei reparti.
Nel tentativo di “snellire” l’attività della Radiologia e per poter effettuare un’indagine di primo livello in tempo reale sui pazienti ricoverati presso il reparto di Medicina, è stata fatta la richiesta di un ecografo portatile, che giace da mesi, senza risposta, presso l’Amministrazione dell’ASL di Vercelli.
A tali dissonanze, si aggiunge la recente cessazione del Servizio ambulatoriale di Oculistica (prima garantito dalla presenza di un Consulente esterno) e la drastica diminuzione dell’attività del Servizio di Diabetologia: attualmente, nonostante il considerevole numero dei pazienti valsesiani, nell’Ospedale di Borgosesia viene garantita la presenza dello Specialista un solo giorno a settimana, con tempi d’attesa per le visite specialistiche di circa un anno.
Un’altra problematica che inficia sulla gestione diretta dei pazienti anziani non autosufficienti alla dimissione dall’Ospedale di Borgosesia, è la recente unificazione delle liste per accedere alle RSA per tutta l’ASL di Vercelli. Se prima l’accesso (dagli urgenti a quelli differibili) veniva gestita direttamente nel rispetto della vicinanza territoriale e garantita rispettandone i tempi, oggi, in ragione della lista unica, i pazienti valsesiani concorrono per l’assegnazione dei ricoveri in RSA con quelli vercellesi, con l’oggettiva possibilità per entrambi, di essere dislocati lontani dal proprio luogo di residenza.
Siamo delusi da questi recenti provvedimenti – dicono Tiramani e Cheso – che, invece di direzionarsi sull’ottimizzazione ed il potenziamento dei nostri servizi territoriali, vedono i nostri cittadini ancora una volta costretti a incomprensibili trasferimenti all’Ospedale di Vercelli o a rivolgersi a Strutture Private, la gran parte delle quali convenzionate o comunque competitive dal punto di visita economico e certamente più recettive rispetto ai servizi offerti dalla ASL.
Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per poter far valere, per i valsesiani, il diritto di farsi curare nel proprio territorio e nei tempi dovuti – concludono gli amministratori – contrapponendoci a questo, spesso ingiustificato, riconcorre obiettivi di risparmio che, inevitabilmente, si ripercuotono sulle “tasche” e sulla salute dei cittadini.
Copyright Comune di Borgosesia