Siamo annichiliti dalla paura
Purtroppo ci siamo di nuovo. Ricominciano – seppure in modo un po’ diverso- l’isolamento, i contatti proibiti, la noia, il vuoto, gli obblighi di autocertificazioni, la lettura dei DPCM ….insomma tutte emozioni assolutamente spiacevoli che speravamo di esserci lasciati alle spalle.
Siamo di nuovo costretti ad ubbidire a regole che non ci siamo dati noi, ma ci vengono imposte per la nostra sicurezza, e non è facile accettarle, soprattutto perché c’è una gran confusione.
Medici e ministri , virologi veri o sedicenti, fanno a gara per dirci tutto e il contrario di tutto. Il virus c’è e su questo non si discute, ma quanto è davvero pericoloso? I ricoverati in terapia intensiva , lo sono solo per il Covid o per patologie pregresse che hanno portato a una diminuzione delle difese immunitarie e quindi all’attacco del virus?
I tamponi servono o no? Le domande che si sentono più spesso sono infatti “oggi ho fatto il tampone e sono negativo, ma se prendo il virus domani”? e “ basteranno il distanziamento sociale, le mascherine e il lavaggio delle mani, a tutelare spazi di sicurezza”? “ Potrò uscire di casa”?
Ecco, è proprio questa incertezza che ci massacra psicologicamente e porta moltissime persone a soffrire di disturbi d’ansia o addirittura a sintomi somatici : questo avviene perché l’ansia viene provocata da uno stato continuo di preoccupazione in cui si percepisce ogni situazione come rischiosa ed allarmante.
Non aiuta neppure la somiglianza di sintomi tra l’influenza e il Covid…somiglianza che porta alla paura vissuta in relazione ad una minaccia alla propria incolumità.
In pratica viviamo in uno stato continuo di tensione emotiva .
Teniamo presente che paura (in dose limitata) e stato di allerta, in questo momento sono utili per potersi attivare senza perdere lucidità, ma bisogna essere consapevoli che il limite fra un uso funzionale delle risorse in nostro possesso ed un eccesso di allerta, con la messa in atto di comportamenti poco lucidi e controproducenti, è davvero sottile
Come possiamo reagire? Partendo dalla consapevolezza che l’essere umano non è motivato soltanto da pulsioni o bisogni, bensì dall’esigenza di trovare un senso a tutte le situazioni dell’esistenza: allora impariamo a guardare il tempo non come un semplice trascorrere, ma come manifestazione fondamentale della propria vita. Il segreto è cioè pensare al futuro come possibilità positive , il passato come finito e il presente come decisione, passando così alla progettualità e distanziandoci con la mente dai sintomi e dalle situazioni conflittuali che si presentano.
In questo modo saremo capaci di dare il giusto peso alle misure precauzionali , senza farci travolgere dal panico .
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