Per l’inserimento lavorativo delle donne salvate dalla violenza
L’acronimo è LAL, Libere Al Lavoro ed é un progetto condiviso fra CNA Piemonte Nord e la cooperativa Liberazione e Speranza per l’inserimento lavorativo di donne salvate dalla violenza attraverso stage lavorativi finanziati, presso piccole imprese di Novara e del circondario.
Sei aziende con sede a Novara e hinterland hanno dato subito la loro disponibilità ad accogliere altrettante ragazze seguite dalla cooperativa e offrire loro un’occasione per diventare autonome: cinque imprese del settore della somministrazione (bar, pizzerie, ristoranti, gelaterie) e una manifatturiera delle confezioni di abbigliamento.
Sono tutte attività a conduzione familiare, quindi ambienti ristretti e accoglienti, in grado di facilitare l’inserimento delle ragazze nel nuovo contesto lavorativo e sociale.
Spiega Maria Grazia Pedrini, responsabile CNA Impresa Donna Piemonte Nord, “CNA mette a disposizione gratuitamente per le imprese associate tutte le pratiche necessarie per l’attivazione dello stage, l’elaborazione del cedolino, gli oneri relativi ai corsi di formazione obbligatori in materia di sicurezza per i lavoratori. Il rimborso degli stage sarà a carico invece di Liberazione e Speranza che coprirà questi costi attraverso propri budget. In capo all’azienda ci saranno solo i contributi Inail”. L’obiettivo è quello di stabilizzare poi questi posti di lavoro e di rendere così autonome e indipendenti dal punto di vista lavorativo, ma anche personale, le giovani donne.
Le parole di Elia Impaloni e Comfort Akande, rispettivamente presidente e vicepresidente di Liberazione e Speranza “Un’opportunità importante per iniziare a fare rete. Mettere insieme competenze e professionalità, capaci insieme di leggere quello che succede sul territorio, genera un nuovo ‘welfare di città’, un forma di responsabilità sociale che unisce la città e le aziende. Abbiamo subito ottenuto risposte positive da parte delle imprese, una cosa che non ci aspettavamo così in fretta. Le ragazze che noi seguiamo hanno tanto da offrire, la società non deve soffermarsi solo su quanto hanno vissuto. Speriamo sia l’inizio di qualcosa che può crescere.
Il nostro impegno è diretto all’immissione delle persone nella società, dare loro assistenza e accompagnamento. Per aiutarle a diventare autonome serve però il lavoro, un nuovo passo che compiamo insieme”
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DP