Ci sono , al momento, vari scenari per il “ dopo”
Tra 70 giorni finirà per sempre la famosa “quota 100”e forse è arrivato il momento trarre le conclusioni.
Chi non ha i requisiti per fare domanda di Quota 100 entro dicembre, dal primo gennaio 2022 potrà contare solo sui requisiti ordinari definiti dalla vecchia legge Fornero: 67 anni e almeno 20 di contributi per la pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi per quella anticipata (un anno meno per le donne), a qualsiasi età.
Per affrontare la fine di Quota 100 Il Presidente dell'Inps, Pasquale Tridico afferma che si potrebbe prevedere per i lavoratori appartenenti al sistema misto la possibilità di accedere intorno ai 63/64 anni a una prestazione di importo pari alla quota contributiva maturata alla data della richiesta per poi avere la pensione completa al raggiungimento dell'età di vecchiaia.
Quindi l'uscita sarebbe in 2 fasi: un pezzo subito (quota contributiva) e un altro (quota retributiva, parametrata agli ultimi stipendi) dopo 3-4 anni al compimento dell’età di vecchiaia (67 anni) In sintesi, i lavoratori potrebbero scegliere di : vivere con meno di 700 euro al mese di pensione per 3-4 anni, per passare a 1.300 euro dai 67 anni., oppure proseguire a lavorare per avere ai 67 anni un assegno più alto di 100-150 euro
I requisiti sono almeno 63/64 anni di età ,essere in possesso di almeno 20 anni di contribuzione; aver maturato, alla data di accesso alla prestazione, una quota contributiva di pensione di importo pari o superiore a 1,2 volte l'assegno sociale.
La prestazione completa spetta fino al raggiungimento del diritto per la pensione di vecchiaia.
Altro spunto è quello degli economisti Boeri e Perotti, : “Esiste un modo per riconciliare una maggiore flessibilità nell'età di pensionamento con la sostenibilità del sistema: si può andare in pensione quando si vuole, a partire da 63 anni, ma accettando una riduzione attuariale, che oggi si applica alla sola quota contributiva, sull'intero importo della pensione, cosi come proposto dall'Inps 6 anni fa. Oggi questo significherebbe una riduzione media di un punto e mezzo per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione offerta da quota 100; in futuro ancora meno dato che le generazioni che andranno in pensione nei prossimi anni avranno una quota contributiva più alta su cui la riduzione è già comunque applicata in caso di pensione anticipata".
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