L’università di Birmingham ha smarrito la strada.
Suno, 1 gennaio 2018
Pensavo che le Università dovessero insegnare la conoscenza agli studenti.
E invece questa università ha pensato
bene di cambiare i nomi delle costellazioni distruggendo tre mila anni di storia e di cultura astronomica.
Questo è il loro pensiero: che
chi corre più veloce tra Usain Bolt e Pegaso, il più famoso dei cavalli alati, che un giorno volò verso la parte alta del cielo e si trasformò in una nube di stelle scintillanti? Nessuno può dirlo.
Senz’altro, in una gara di notorietà, il centometrista giamaicano vince a mani basse.
E la costellazione che ha preso il suo nome attirerà lo sguardo di adulti e bambini molto più di quella che si ispira al vecchio mito greco, nato dopo che Perseo tagliò il collo a Medusa.
Dopo aver distrutto la visione del cielo con l’inquinamento luminoso, hanno capito che i piccoli e i loro genitori non alzano più la testa per ammirare il cosmo.
Così hanno deciso di rottamare le costellazioni dai nomi criptici, disegnandone di nuove con le forme di oggetti più conosciuti alle ultime generazioni: dagli occhialini di Harry Potter, agli stivali dell’orso Paddington, icona della letteratura per i bambini inglesi.
E ancora, la racchetta di Serena Williams e il libro della premio Nobel Malala, la posa della vittoria di Bolt e il «Mobot», il gesto di esultanza che il corridore Mo Farah si è inventato alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
Per la nostra società, cosa rappresentano più Orione, Perseo o la Chioma di Berenice? Gli appassionati del mito greco storceranno il naso e faranno fatica ad accettare la ricerca inglese, che alle dodici fatiche di Ercole sostituisce nell’immaginario le magie di Harry Potter, all’Orsa Maggiore lo shuttle dell’astronauta britannico Tim Peake.
Gli insegnamenti in Inghilterra sono veramente di basso livello e forse per giustificare questo stato di cose hanno dovuto inventare queste stravaganze.
Ho conosciuto un ingegnere di Londra che ha finito gli studi con ottimi voti che una volta mi ha chiesta in quale sobborgo di Roma si trovava il Partenone.
Forse la nostra cultura arretrata è avanti di mille anni da quella inglese.
Copyright Silvano Minuto
Pensavo che le Università dovessero insegnare la conoscenza agli studenti.
E invece questa università ha pensato
bene di cambiare i nomi delle costellazioni distruggendo tre mila anni di storia e di cultura astronomica.
Questo è il loro pensiero: che
chi corre più veloce tra Usain Bolt e Pegaso, il più famoso dei cavalli alati, che un giorno volò verso la parte alta del cielo e si trasformò in una nube di stelle scintillanti? Nessuno può dirlo.
Senz’altro, in una gara di notorietà, il centometrista giamaicano vince a mani basse.
E la costellazione che ha preso il suo nome attirerà lo sguardo di adulti e bambini molto più di quella che si ispira al vecchio mito greco, nato dopo che Perseo tagliò il collo a Medusa.
Dopo aver distrutto la visione del cielo con l’inquinamento luminoso, hanno capito che i piccoli e i loro genitori non alzano più la testa per ammirare il cosmo.
Così hanno deciso di rottamare le costellazioni dai nomi criptici, disegnandone di nuove con le forme di oggetti più conosciuti alle ultime generazioni: dagli occhialini di Harry Potter, agli stivali dell’orso Paddington, icona della letteratura per i bambini inglesi.
E ancora, la racchetta di Serena Williams e il libro della premio Nobel Malala, la posa della vittoria di Bolt e il «Mobot», il gesto di esultanza che il corridore Mo Farah si è inventato alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
Per la nostra società, cosa rappresentano più Orione, Perseo o la Chioma di Berenice? Gli appassionati del mito greco storceranno il naso e faranno fatica ad accettare la ricerca inglese, che alle dodici fatiche di Ercole sostituisce nell’immaginario le magie di Harry Potter, all’Orsa Maggiore lo shuttle dell’astronauta britannico Tim Peake.
Gli insegnamenti in Inghilterra sono veramente di basso livello e forse per giustificare questo stato di cose hanno dovuto inventare queste stravaganze.
Ho conosciuto un ingegnere di Londra che ha finito gli studi con ottimi voti che una volta mi ha chiesta in quale sobborgo di Roma si trovava il Partenone.
Forse la nostra cultura arretrata è avanti di mille anni da quella inglese.
Copyright Silvano Minuto