E' il fenomeno della seconda luna piena in un mese, possibile perché il nostro satellite impiega 29,5 giorni a ritornare nella stessa fase.
Dopo la Luna piena del 2 luglio, venerdì 31 2015 il fenomeno si ripeterà per la seconda volta nello stesso mese e questa volta sarà Luna Blu. Che si verifichi due volte in un mese il fenomeno della Luna piena è possibile perché il nostro satellite impiega 29,5 giorni a ritornare nella stessa fase.
Dunque non è un fenomeno raro. L'ultima volta che c'è stata due volte Luna piena nello stesso mese è accaduto ad agosto 2012, mentre per rivedere lo stesso processo si dovrà aspettare gennaio 2018 oppure, per osservarlo ancora nel mese di luglio, dovremo attendere il 2034.
Complesso e leggendario è invece il perché si chiama Luna Blu. Antichi detti e leggende si rincorrono, ma il nostro satellite sarà davvero Blu il 31 notte? Forse, ma ecco cosa spiega Nasa Science.
Se si dicesse ad uomo dell'epoca di Shakespeare "una volta con la Luna Blu", spiega Nasa Science, questa persona non penserebbe affatto ad un fenomeno astronomico, bensì a qualcosa di raro e assurdo.
Eppure, da allora il significato è cambiato. Nel Maine Farmer Almanacco, l'almanacco degli agricoltori americani, nel 1940 si cercò di dare una spiegazione, un po' contorta, alla definizione di Luna Blu, "così contorta -spiegano gli esperti di Nasa Science- che gli astronomi non capirono nulla".
Furono tirate in ballo date cristiane come Pasqua e Quaresima o misteriosi anni tropicali.
Con l'obiettivo di spiegare le Lune Blu ai profani, 'Sky & Telescope' nel 1946 ha pubblicato un articolo intitolato "Once in a Blue Moon". L'autore James Hugh Pruett, nato nel 1886 e morto nel 1955, citò la dicitura del Maine Farm Almanacco del 1937 che aveva parlato appunto di Luna Blu interpretando così che la "seconda luna piena in un mese si chiama Blue Moon". Naturalmente, sottolinea Nasa Science, "non è corretto, ma almeno sembrò chiaro" e la definizione è rimasta.
Come dire, la moderna definizione di Luna Blu è nata così. Diverso è il piano scientifico.
"La maggior parte delle Lune Blu -spiega Nasa Science- hanno un aspetto grigio chiaro e nero, proprio come la Luna che osserviamo ogni notte e, anche se si verifica una doppia Luna piena in un mese, la seconda non cambia il suo colore". Tuttavia, avvertono gli scienziati, "in rare occasioni la Luna può davvero diventare blu", ma dipende da "un'eruzione vulcanica". Nel 1883, per esempio, è stata osservata una Luna Blu quasi ogni sera dopo che il vulcano indonesiano Krakatoa esplose con la forza di una bomba nucleare da 100 megatoni. Pennacchi di cenere sono saliti fino sull'atmosfera terrestre e la Luna è diventata blu.
Dunque il motivo è stato la cenere del Krakatoa. Alcuni dei pennacchi, sottolinea Nasa Science, erano pieni di particelle di larghezza di un micron, circa la stessa lunghezza d'onda della luce rossa.
Le particelle di queste dimensioni speciali disperdono fortemente la luce rossa, consentendo contemporaneamente il passaggio della luce blu. Insomma, le nuvole prodotte dall'eruzione del Krakatoa hanno "agito come un filtro blu". Lune di colore blu sono state osservate nel 1983 dopo l'eruzione del vulcano El Chichon, in Messico e segnalazioni di Lune Blu sono arrivate anche dopo l'eruzione del Monte Saint Helens nel 1980 e del Pinatubo nel 1991.
Ma, avvertono gli esperti della Nasa, anche gli incendi boschivi possono "fare questo trucco" ed un esempio famoso è stato l'imponente incendio del settembre 1953 ad Alberta, in Canada. Ed il prossimo 31 luglio? "Basta uscire al tramonto e guardare il cielo.... " tagliano corto da Nasa Science.
Copyright Associazione Provinciale Astrofili Novaresi – A.P.A.N. Onlus
Dunque non è un fenomeno raro. L'ultima volta che c'è stata due volte Luna piena nello stesso mese è accaduto ad agosto 2012, mentre per rivedere lo stesso processo si dovrà aspettare gennaio 2018 oppure, per osservarlo ancora nel mese di luglio, dovremo attendere il 2034.
Complesso e leggendario è invece il perché si chiama Luna Blu. Antichi detti e leggende si rincorrono, ma il nostro satellite sarà davvero Blu il 31 notte? Forse, ma ecco cosa spiega Nasa Science.
Se si dicesse ad uomo dell'epoca di Shakespeare "una volta con la Luna Blu", spiega Nasa Science, questa persona non penserebbe affatto ad un fenomeno astronomico, bensì a qualcosa di raro e assurdo.
Eppure, da allora il significato è cambiato. Nel Maine Farmer Almanacco, l'almanacco degli agricoltori americani, nel 1940 si cercò di dare una spiegazione, un po' contorta, alla definizione di Luna Blu, "così contorta -spiegano gli esperti di Nasa Science- che gli astronomi non capirono nulla".
Furono tirate in ballo date cristiane come Pasqua e Quaresima o misteriosi anni tropicali.
Con l'obiettivo di spiegare le Lune Blu ai profani, 'Sky & Telescope' nel 1946 ha pubblicato un articolo intitolato "Once in a Blue Moon". L'autore James Hugh Pruett, nato nel 1886 e morto nel 1955, citò la dicitura del Maine Farm Almanacco del 1937 che aveva parlato appunto di Luna Blu interpretando così che la "seconda luna piena in un mese si chiama Blue Moon". Naturalmente, sottolinea Nasa Science, "non è corretto, ma almeno sembrò chiaro" e la definizione è rimasta.
Come dire, la moderna definizione di Luna Blu è nata così. Diverso è il piano scientifico.
"La maggior parte delle Lune Blu -spiega Nasa Science- hanno un aspetto grigio chiaro e nero, proprio come la Luna che osserviamo ogni notte e, anche se si verifica una doppia Luna piena in un mese, la seconda non cambia il suo colore". Tuttavia, avvertono gli scienziati, "in rare occasioni la Luna può davvero diventare blu", ma dipende da "un'eruzione vulcanica". Nel 1883, per esempio, è stata osservata una Luna Blu quasi ogni sera dopo che il vulcano indonesiano Krakatoa esplose con la forza di una bomba nucleare da 100 megatoni. Pennacchi di cenere sono saliti fino sull'atmosfera terrestre e la Luna è diventata blu.
Dunque il motivo è stato la cenere del Krakatoa. Alcuni dei pennacchi, sottolinea Nasa Science, erano pieni di particelle di larghezza di un micron, circa la stessa lunghezza d'onda della luce rossa.
Le particelle di queste dimensioni speciali disperdono fortemente la luce rossa, consentendo contemporaneamente il passaggio della luce blu. Insomma, le nuvole prodotte dall'eruzione del Krakatoa hanno "agito come un filtro blu". Lune di colore blu sono state osservate nel 1983 dopo l'eruzione del vulcano El Chichon, in Messico e segnalazioni di Lune Blu sono arrivate anche dopo l'eruzione del Monte Saint Helens nel 1980 e del Pinatubo nel 1991.
Ma, avvertono gli esperti della Nasa, anche gli incendi boschivi possono "fare questo trucco" ed un esempio famoso è stato l'imponente incendio del settembre 1953 ad Alberta, in Canada. Ed il prossimo 31 luglio? "Basta uscire al tramonto e guardare il cielo.... " tagliano corto da Nasa Science.
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