Problema piuttosto frequente, soprattutto nelle femmine adulte sterilizzate.
Si definisce incontinenza urinaria la mancanza di controllo non volontario dell’emissione di urina che, quindi, viene persa senza che vi sia coscienza che avvenga.
Il modo in cui l’urina viene persa ha diverse caratteristiche.
· Enuresi: incontinenza mentre l’animale dorme
· nicturia: urgente bisogno di urinare durante la notte
· disuria: minzione anomala
· pollachiuria: aumento della frequenza con urgenza e dolore
I disordini della minzione che possono essere:
volontari: laddove ci si trovi di fronte a minzione inappropriata spesso riconducibili a problemi comportamentali (marcatura del territorio in casa, tipico del cane maschio)
involontari: in cui l’animale non riesce a trattenere l’urina in quantità e modi differenti, senza che se ne renda conto.
Le cause della perdita di pipì si distinguono in due grandi classificazioni:
cause neurologiche: di solito associata ad altra sintomatologia con disordini del movimento a carico del tronco posteriore
cause anatomiche: congenite (presenti fin dalla nascita) o acquisite
anomalie funzionali del tratto urinario inferiore.
Il percorso diagnostico varia in base al soggetto e deve comprendere:
l’accurata comprensione di come si manifesta il problema e da quando, le caratteristiche fisiche del paziente (anamnesi precisa)
visita completa
visita neurologica
esami ematochimici che possano mettere in evidenza eventuali problemi metabolici che possano alterare la velocità di produzione dell’urina e lo stato generale dell’animale
esami dell’urina per escludere anche patologie a livello dell’apparato renale del cane
radiografie per porre in evidenza sia eventuali lesioni spinali che anomalie anatomiche
altre indagini diagnostiche per immagini in caso di ulteriori dubbi.
Se la malattia si manifesta nel cucciolo, nonostante siano possibili varie cause, quella più frequente è da ricercare in una anomalia anatomica congenita cioè l’uretere che, dal rene, invece di sboccare in vescica, termina in altri punti dell’apparato uro genitale o all’esterno direttamente.
In questa situazione, la diagnosi viene fatta attraverso radiografie con mezzo di contrasto o Tac o anche attraverso endoscopia (che può diventare terapeutica da diagnostica) valutata l’anamnesi del soggetto.
Gli organi coinvolti (uretere e rene) si possono presentare gonfi (idronefrosi) e predisporre il cucciolo ad infezioni batteriche anche mortali.
Nel maschio, l’anomalia può presentarsi anche in età avanzata (fino a 6-7 anni), mentre nella femmina di solito si manifesta subito.
La terapia è chirurgica e può essere applicata anche con tecnica mini-invasiva in cui si corregge l’anomalia anatomica, ripristinando il corretto percorso del canale uretrale, facendolo sboccare in vescica.
L’uso di strumentazione specifica come il laser chirurgico e la chirurgia mini-invasiva consentono una veloce ripresa del paziente senza complicanze post operatorie.
Nel caso l’uretere sbocchi verso l’esterno, la terapia è sempre chirurgica, ma in tecnica open.
Quando la perdita involontaria di pipì si presenta nella femmina l’iter diagnostico prevede, come al solito l’anamnesi.
In particolare si dovrà valutare:
· come si presenza l’incontinenza
· età
· taglia
· se sterilizzata o intera.
Una delle situazioni più frequenti di incontinenza urinaria è legata alla mancanza di ormoni sessuali della femmina sterilizzata.
È da precisare che l’incontinenza urinaria post sterilizzazione, a meno che non sia dovuta a errore durante l’intervento chirurgico – come nel caso di fistole o aderenze – non è mai dovuto alla tecnica operatoria utilizzata, quindi non dipende dal chirurgo e dalla sua capacità.
Il meccanismo per cui si instaura non è del tutto noto.
La carenza di ormoni, dovuta alla sterilizzazione, provoca un’accelerazione dei processi di senescenza sul tono della muscolatura uretrale, deputata alla chiusura degli sfinteri che trattengono l’urina.
Altre cause di incapacità di trattenere la pipì nelle femmine sterilizzate, devono sempre essere escluse.
Situazioni come:
anomalie anatomiche acquisite (neoformazioni)
problemi neurologici (di solito associati anche ad altra sintomatologia)
ritenzione cronica
cistiti
patologie renali.
Ecco perché, la diagnosi va sempre affrontata con metodo rigoroso.
La perdita di urina per carenza ormonale, si manifesta tipicamente di notte o comunque mentre l’animale dorme.
Nel maschio è molto più rara l’insorgenza dell’incontinenza e in caso si presenti, vanno indagate le cause con lo stesso metodo che si utilizza per la femmina, ma esistono organi, come la prostata, che necessitano di valutazione più approfondita e che potrebbero mimare una perdita urinaria.
È quindi, importante non confondere la perdita di secrezioni prostatiche (più dense, giallo-grigiastre) da gocce di pipì.
Nel cane maschio anziano si può avere una non capacità di trattenere l’urina a causa dell’incompetenza dello sfintere (per meccanismi non noti) e per deterioramento spontaneo.
Questo può essere messo in evidenza attraverso un esame particolare che valuta il profilo pressorio uretrale .
La perdita di urina involontaria nel cane maschio castrato non è dovuta, come accade di frequente nella femmina, alla diminuzione degli ormoni, ma è da indagare in altre motivazioni .
Fonte: Clinica Veterinaria Sant’Anna
Copyright DP