Detta anche la vitamina del sole
La vitamina D è fondamentale per il nostro organismo perché:
- è strettamente connessa all'assorbimento del calcio e del fosfato da parte dell'intestino, due minerali fondamentali per la formazione e la salute delle ossa e dei denti
- influisce sul mantenimento della corretta funzionalità muscolare e cardiovascolare
- contribuisce a il corretto funzionamento del sistema immunitario
- è in grado di attenuare gli stati depressivi, favorendo la produzione di serotonina e dopamina
- agisce positivamente sulla pelle - che è l'organo principale deputato alla sua assimilazione, come vedremo tra poco - contribuendo a contrastare patologie come dermatite atopica e la psoriasi.
Viene sintetizzata dalla pelle in seguito all’esposizione alla luce solare (basterebbe stare al sole 15-20 minuti ogni giorno, purché si stia all'aria aperta, senza avere applicato sulla pelle creme con filtri di protezione dai raggi ultravioletti (UVA e UVB) e possibilmente lasciando scoperti viso, braccia e gambe .)
Anche una dieta ricca di cibi con vitamina D può però contribuire ad aumentarne leggermente i livelli, soprattutto se consumata con una certa costanza.
Alimenti che ne contengono in quantità discrete
Olio di fegato di merluzzo
Funghi (Rappresentano l'unica vera fonte vegetale di vitamina D.)
Pesce: via libera a salmone affumicato, tonno sott'olio, pesce spada, sgombro, aringa, sardine, anguilla e halibut; ostriche e gamberi.
Fegato Specie di manzo, ricco anche di ferro, zinco, acido folico e vitamina A.
Latte e yogurt
Formaggi grassi come brie, Camebert, caciocavallo, fontina, Gorgonzola, provolone, taleggio, robiola e stracchino o crescenza.
Uova Specialmente il tuorlo d'uovo, ricco oltretutto di carotenoidi, vitamina A, E e le vitamine del gruppo B, tra cui la B12.
cereali e i fiocchi d’avena, il latte di soia e il succo d'arancia.
Contrariamente a quanto si possa pensare, frutta e verdura non contengono grandi quantità di vitamina D; in particolare è la frutta ad esserne praticamente sprovvista.
Per capire quanta vitamina D abbiamo, è necessario fare un esame del sangue che ne misuri il livello.
Un suo apporto insufficiente protratto per un lungo periodo di tempo può dare origine a diversi tipi di disturbi; soprattutto in età pediatrica, può portare a rachitismo e sviluppo di fragilità e malformazioni ossee. Per questo è necessario tenerla monitorata anche tra i bambini e arricchire la loro dieta di cibi ricchi di calcio.
Nelle donne, già a partire da 40-45 anni, e poi in entrambi i sessi dopo i 55-60 anni, una bassa quantità di viamina D puà favorire perdita di massa ossea e sviluppo di osteoporosi.
Per le donne in gravidanza risulta fondamentale tenere sotto controllo i livelli di vitamina D, , in quanto una loro carenza può incidere negativamente sullo sviluppo scheletrico e del sistema nervoso del feto e dare problemi anche nei primi anni di vita del bambino.
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